“Sarà un Natale diverso”: continua a ribadire il Premier Conte in questo strano avvicinamento a delle festività natalizie regolate da un Dpcm. L’ennesimo decreto di una lunga serie cominciata ormai mesi fa e probabilmente nemmeno l’ultimo. Tante #libertà individuali e collettive sancite dalla Costituzione sono state limitate o temporaneamente sospese.
Nonostante tutto, i cittadini si sono contraddistinti per un atteggiamento rispettoso nei confronti dei provvedimenti emanati dal Governo. Ma fino a quando potrà essere così? Per il professor Enrico Michetti, ospite ai microfoni di Mimmo Politanò, “nei rarissimi casi in cui l’autorità fa provvedimenti tali, noi abbiamo il dovere di far rispettare la Costituzione”.
Ecco il suo intervento ad “Accarezzami l’anima”.
“Non c’è un progetto, nulla che in qualche misura possa farci capire qual è il porto, la rotta, il carico del partimento Italia. Qui si pensa soltanto ai soldi dell’armatore, così l’ha definito anche Mentana. La mia preoccupazione sul Mes è che, in primis, noi siamo ancora indebitati e andare a rindebitarci non è una buona idea. Se si potesse evitare sarebbe meglio.
Poi questi soldi arrivano dalla sera alla mattina e questi signori non sanno cosa farci. Finiranno come spesa corrente per personale o per altre strade. La sanità, come sta, tale rimarrà. Non hanno un progetto, non c’è niente. Questo è quello che mette in imbarazzo, fermo restando che se non restituisci i soldi il Mes non è una passeggiata di salute. Questo però riguarda ogni situazione di debito, la cravatta al collo si stringe sempre di più e la senti quando ti richiedono i soldi e non sai come restituirli.
Vi rendete conto che in questo periodo sono stati dilapidati 120-130 miliardi e non si vede niente? L’importo è pari a quello di sei o sette finanziarie. In un anno abbiamo speso quello che si spende in 6 o 7 anni. Abbiamo creato 3 milioni di persone che vivono come assistiti delle provviste dello Stato e lo chiamano reddito. Hai fatto un popolo di tossici, di gente che sopravvive e di schiavi. Questo è il dramma del paese.
Per il Covid: il 23 non c’è e poi improvvisamente c’è il 24 e il 25 dicembre. Quello che uccide l’uomo è la solitudine. Sono provvedimenti disumani. Io ottempero pienamente a ogni disposizione dell’autorità ma nei rarissimi casi in cui l’autorità fa provvedimenti tali noi abbiamo il dovere di far rispettare la Costituzione”.