Voglio tornare sulla questione dei vaccini perché è importante centrare il punto della questione. La battaglia in corso tra i no vax e sì vax è sterile. E’ funzionale a quel divide et impera utile solo a chi vuole che gli italiani accettino tutto ed il contrario di tutto scontrandosi tra di loro e perdendo di vista la radice e la causa del problema. Per me i favorevoli e i contro al vaccino potrebbero avere entrambi ragione. Non è questo il punto.
La vera battaglia di civiltà, libertà e democrazia che dovrebbe vedere queste due categorie lottare fianco a fianco riguarda la sacrosanta libertà di scelta.
Ma libertà di scelta non vuol dire soltanto la mancanza dell’obbligo vaccinale. Vuol dire che siano perseguibili penalmente chi discrimina i non vaccinati e allo stesso tempo, ovviamente, chi insulta chi il vaccino ha deciso di farlo. Non ha senso dire che non c’è l’obbligo di vaccinarsi se il datore di lavoro può crearmi problemi, se la compagnia aerea può vietare di farmi salire sul volo o se io debba mostrare un qualsiasi tipo di documentazione sulle vaccinazione ad un colloquio di lavoro o per accedere a qualsiasi tipo di servizio. Un trattamento sanitario, soprattutto se invasivo, non deve essere mai obbligatorio. E’ scritto a chiare lettere nella nostra Costituzione. E quindi una battaglia di libertà che non può che vederci tutti uniti.
Girano sui social dei post demenziali dove si condivide chi dice perché se hai mal di testa prendi Aulin o un’altra medicina delle case farmaceutiche senza preoccuparti di cosa c’è dentro e per il vaccino invece ti poni il problema. Perché bevi bibite gassate e ti preoccupi solo per il vaccino o di cosa entra nel tuo corpo? Bene, la risposta è semplice: se domani mi obbligassero a prendere l’Aulin ogni volta che ho mal di testa la mia contrarietà sarebbe la stessa. Se ogni volta mi obbligassero a bere solo coca-cola la cosa sarebbe uguale. Se una compagnia aerea mi obbligasse a prendere l’Aulin prima di salire a bordo altrimenti mi potrebbe venire un forte mal di testa e questo potrebbe creare problemi agli altri passeggeri, protesterei ugualmente, anzi, li denuncerei.
Il problema riguarda soltanto la libertà di scelta. Se ho mal di testa posso decidere di prendere la medicina o bere il rimedio della nonna, lo decido io. Posso essere vegano, vegetariano ma essere sempre io a decidere cosa sia giusto o sbagliato per il mio corpo. Posso anche decidere di fumare, nonostante sul pacchetto di sigarette vengano messe immagini raccapriccianti sui danni del fumo ma posso scegliere.
Ora il vaccino è stato creato. Sono contento che quelli che credono in questa soluzione abbiano finalmente trovato sollievo, non li critico, no li attacco. Al massimo li invito a documentarsi in maniera libera perché in quel settore i conflitti di interesse tra chi ti dice cosa fare e cosa prendere sono molteplici e documentati, ma nulla di più.
Se vedessi un no vax a capo di un’azienda discriminare chi ha fatto il vaccino lo denuncerei senza pensarci due volte. Non sono d’accordo con quello che dici ma darei la vita perché tu possa dirlo. E’ la frase che disse qualcuno, bene decliniamola ora in maniera diversa: non sono d’accordo con quello che ti rifiuti di fare ma darei la vita perché tu possa continuare a rifiutarti. Questo vorrei sentir dire ai promotori del vaccino, perché la battaglia è di tutti. E’ una battaglia di libertà.
La Matrix Europea, la verità dietro i giochi di potere – Con Francesco Amodeo