Record di decessi e strane casualità: così Conte cancella il Natale e la democrazia

Si tratta ovviamente di casualità, ma sono sempre casualità che – guarda caso – vanno a rinsaldare l’ordine del potere: segnatamente del nuovo potere biopolitico e transumanista del leviatano terapeutico.

Nella giornata di ieri si è registrato il record assoluto di decessi dal cominciamento della pandemia. Si sono addirittura registrati nella giornata di ieri (almeno così ci viene riferito dai cosiddetti “dati ufficiali”) ben 993 morti.
Vero è che non si è precisato – come sempre – chi fossero, quale fosse l’età, se avessero patologie pregresse e se siano morti con o di covid, ossia se il covid fosse la causa primaria o secondaria.

Ma ad ogni modo sono decedute 993 persone. E’ accaduto proprio ieri. Proprio nel giorno in cui (casualità senz’altro) il Presidente del Consiglio, il Vis-Conte dimezzato doveva fare il suo discorso vespertino, la sua ennesima epifania serotina giusto per suffragare il noto asserto secondo cui il suo Governo lavora con il fare delle tenebre.
Non lavoriamo col favore delle tenebre” ci ha detto lui stesso, ma (sarà un caso) ogni volta si presenta con le tenebre già ampiamente calate.

Per pura casualità, proprio nel giorno in cui si registrava il record di morti, il Vis-Conte dimezzato ha mostrato alla popolazione i punti salienti del nuovo Dpcm. Per inciso, proprio in questi giorni è passato un Decreto Legge che prevede che i Dpcm potranno durare non più i canonici 30 giorni, ma addirittura 50 giorni. Un ulteriore sfregio alla nostra carta costituzionale già ampiamente umiliata da questa banda di guitti giallofucsia irresponsabili e incapaci di mantenervi fede.

Ebbene il Dpcm di ieri sera prevede norme che non esito a definire severissime: il Natale sarà funestato, e il Natale – l’ho detto e lo ridico – non è una data qualsiasi. E’ il baluardo della tradizione, della famiglia e della comunità, sicché colpirlo senza pietà occupa un posto strategico nella riorganizzazione in atto della società secondo il nuovo capitalismo terapeutico e biopolitico.
Secondo le nuove prescrizioni del Dpcm non si potrà addirittura festeggiare il Natale in santa pace, la messa di Natale non si potrà svolgere regolarmente e addirittura il giorno dell’ultimo dell’anno sarà funestato.

In sostanza tutto questo, non mi stancherò di ribadirlo, serve a rieducare la popolazione alla nuova normalità in cui il potere decide e può schiacciare di volta in volta la faccia dei sudditi senza pietà costringendoli come avviene nella disciplina marziale alle norme più assurde.

Il suddito ideale è quello che obbedisce a tutto senza chiedere perché, ed è pronto sempre e solo a condannare chi non si adegui alle norme più assurde.

Questo Dpcm è gravido di norme assurde, tra le quali spicca in primo piano il coprifuoco che abbiamo appreso non avere alcuna ragione medico-scientifica, come ha detto la Dott.ssa Viola: “Serve a cambiare le nostre abitudini“.
Questa è una situazione ampiamente grave. Il Dpcm senz’altro è una misura prevista dalla costituzione italiana, intendiamoci. Non è però previsto che duri un anno intero come forma normale di governo e che vada a sostituire l’ordinaria vita parlamentare.

Con i versi del Poeta: “E se non piangi, di che pianger suoli?“, questo è ciò che sta avvenendo in Italia.

Sta tramontando forse per sempre l’epoca delle democrazie parlamentari (e non solo in Italia, si badi) sta prendendo forma una recita fintamente democratica in cui il potere è accentato nelle mani di uno solo che decide sovranamente e che usa ormai il ben noto giochino del “lo facciamo per salvarvi la vita“.
Giochino per il quale ci umiliano e ci condannano a norme sempre più palesemente assurde che sembrano pensate ad hoc semplicemente per vedere quanto ancora saremo disposti a subire in silenzio.

RadioAttività, con Diego Fusaro – Lampi del pensiero quotidiano