Scandalo a Palazzo Chigi: Conte firma il decreto che scagiona il suocero condannato

Fino a qualche mese fa commentando la deriva antidemocratica di questo Governo, parlavo di “dittatura mascherata”. Adesso dovrò rettificare: di mascherato, oltre ai cittadini per le strade, non c’è più assolutamente nulla.
Siamo di fronte a una dittatura con tutte le caratteristiche proprie di un regime.

Non basta quel che ha fatto Gualtieri, presentandosi al Consiglio Europeo contrariamente a quanto indicato dall’indirizzo parlamentare.
Non basta che abbiano minacciato i dissidenti grillini per obbligarli a votare come imponeva il Governo, nonostante per farlo si siano dovuti rimangiare tutti i loro principi, le loro promesse agli elettori fatte in campagna elettorale e la propria dignità.
Non basta che stanno provando ad eliminare i controlli del parlamento e quelli del Consiglio dei Ministri.
Non basta che abbiano fatto un vero e proprio blitz sui servizi segreti: ora arrivano anche le leggi ad personam.

Conte ha inserito nel decreto Rilancio una norma che cancella di fatto la condanna per peculato al suocero Cesare Paladino, accusato di non aver pagato le imposte e di aver trattenuto 2 milioni di euro di tasse di soggiorno pagate dagli ospiti dei suoi hotel e di quelli della figlia, consorte di Giuseppe Conte.
Un reato per cui Paladino era stato condannato ad 1 anno e 2 mesi di reclusione, condanna ora revocata dal giudice grazie ad una legge varata dal Governo Conte.

Se lo avesse fatto Berlusconi avremmo visto tutta la sinistra in piazza gridare al golpe.
Noi allora cosa stiamo aspettando?
Cosa dobbiamo vedere di più?

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