Sono giornate decisive per il paese: l’uscita del nuovo Dpcm, che dovrebbe stabilire cosa si potrà fare partire dal 4 dicembre e fino a dopo l’Epifania, crea attesa e tensioni. Il Governo sta valutando i vari provvedimenti da prendere in considerazione per far fronte alle feste natalizie ed evitare assembramenti tra amici e parenti. L’obiettivo principale rimane sempre quello di arginare la curva dei contagi da Covid-19 senza dover ricorrere a un lockdown generalizzato.
Dai dati quest’ultima settimana sembra che la curva dei positivi si sia abbassata e la situazione stia migliorando, ma un passo falso oggi potrebbe rivelarsi deleterio domani.
A scatenare maggiormente il dibattito pubblico, poi, le notizie sul vaccino che sarebbe in dirittura di arrivo. Fondamentale, alla luce di questo, capire quale sarà la posizione del Governo: la vaccinazione sarà obbligatoria?
In diretta ai nostri microfoni il Vice Ministro della Salute Pierpaolo Sileri ha fatto luce su alcuni punti. Ecco cosa ha detto a Stefano Molinari e Luigia Luciani durante “Lavori in corso”.
Seconda ondata
“Sicuramente la ripresa delle attività con l’arrivo dell’autunno ha portato a una recrudescenza del passaggio del virus. La scuola come lo stare in classe non ha determinato grossi contagi. È più verosimile che i contagi siano avvenuti fuori in tutte quelle occasioni che vedono persone più giovani aggregarsi e poi portare il virus a casa. Non solo i liceali, anche i più giovani oltre il liceo”.
Vaccino
“I vaccini sono in dirittura di arrivo. È chiaro che qualcuno arriverà prima, qualcuno dopo. Non significa che a gennaio avremo vaccini per 60 milioni di italiani, significa che entra la disponibilità. Prenderemo il 13% di tutte le dosi che arriveranno in Europa e piano piano si procederà alla distribuzione. Il che significa ridurre le chance di contagio a partire da coloro che sono più fragili, i più anziani. La strada, iniziando le vaccinazioni, sarà sicuramente in discesa.
Avremo bisogno magari di aree circoscritte… se riuscissimo a mantenere un giallo per tutte le regioni una volta ottenuto e se riuscissimo a mantenere il giallo anche per il periodo natalizio e traghettarci al nuovo anno con meno contagi e meno posti in terapia intensiva occupati, questo renderà le cose più semplici.
Noi abbiamo 14 milioni di persone sopra i 65 anni in Italia, purtroppo abbiamo avuto esperienza di diverse decine di migliaia di morti sopra i 65 anni. È chiaro che sono loro che devono essere protetti. La protezione di gregge deve partire dalla popolazione più anziana”.
Obbligo vaccini e comunicazione
“Serve la massima trasparenza di quelli che sono i dati su questi vaccini per far capire meglio le cose. Io credo che ci sarà tantissima adesione alla vaccinazione, più di quella del vaccino antinfluenzale. La trasparenza a monte credo sia la cosa più importante non per convincere alla vaccinazione, ma per far capire la bontà di ciò che è stato prodotto e la necessità.
Crisanti ha detto una cosa tecnica in una forma un po’ imperfetta, avrebbe potuto dire la stessa cosa con altre parole e non sarebbe nata la polemica. Ripeto: trasparenza nei dati, dati in fretta per far capire che il vaccino arrivato a questa fase è sicuro ed efficace, altrimenti non saremmo a discutere. Immaginate la rivalità che c’è fra le aziende l’errore di una sarebbe molto sottolineato dalle altre, quindi ci troviamo in un equilibrio perfetto. Dire non mi fido voglio vedere i risultati è come dire mando avanti gli altri e vediamo che succede. Bisogna credere nelle istituzioni, c’è un ente europeo che controlla decine di farmaci che vengono utilizzati e salvano vite umane. Non è una ricerca nata ieri.
Si parte senza l’obbligo e poi vediamo in itinere anche l’aderenza alla vaccinazione. Se poi ti trovi che le persone non vogliono farsi il vaccino perché hanno timore e solo il 15% ne fa uso è chiaro che bisogna ricorrere a qualche forma di obbligatorietà ma credo che non vi sarà nessun bisogno. Anzi credo che gran parte della popolazione una volta arrivato chiederà di fare il vaccino. Spero che avremo le dosi quanto più in fretta possibile”.
L’inchiesta di Report sull’OMS
“È sempre giusta la ricerca della verità e che se qualcuno ha sbagliato venga punito. Ho visto il servizio di Report e anche lì si potrebbe risolvere tutto con molta facilità semplicemente con la trasparenza o con un’intervista più ampia o semplicemente spiegando esattamente quello che è stato.
La trasparenza è un momento importante perché proprio quella trasparenza fa si che il cittadino abbia fiducia nel sistema. Tu hai fiducia nel sistema se vedi che il sistema comunica con te, è un po’ come il rapporto con il paziente, quando tu devi operare un paziente o devi fargli fare la chemioterapia, ci devi parlare, non lo devi convincere. Lui deve convincersi da solo e tu devi mettergli davanti tutte le opzioni con la massima trasparenza anche se hai una complicanza nel post operatorio, se glielo spieghi il paziente non ti denuncerà e condividerà con te il percorso e le cose andranno meglio di come andrebbero se non c’è quella trasparenza.
Se c’è qualcosa che non torna bisogna spiegarlo, io mi auspico che accada perché altrimenti rimane il dubbio. Spero che Ranieri Guerra spieghi come stanno esattamente le cose, è un atto dovuto e non c’è nulla di male. Io non credo che ci sia e né che debba esserci alcuna sudditanza nei confronti dell’Oms, né credo che il nostro operato debba essere difeso da qualcuno se non da noi stessi. È il mondo che era impreparato alla pandemia e noi abbiamo fatto del nostro meglio e con i nostri mezzi. Comunicare in maniera autentica e trasparente aiuta sempre e bisogna dare fiducia alle istituzioni, però non credo che l’Italia sia dipendente o succube rispetto ad altro. Mi auspico di riavvolgere il nastro e vedere un’intervista completa nella quale vengono date tutte le risposte alle domande che sono state fatte dal giornalista”.
Sileri sindaco della Capitale?
“Calenda ha detto questa cosa… Io voglio fare presente che c’è un candidato sindaco che è Virginia Raggi. Io mi sono ritrovato dalla sala operatoria a fare il viceministro con una pandemia che nessuno si aspettava. Io non ce la farei lasciare questo compito per pensare ad altro. Quello a cui voglio pensare è una ricostruzione del servizio sanitario nazionale per essere più pronti quando tra qualche anno vi sarà qualcosa di simile o quando ogni giorno dobbiamo fare mille diagnosi di cancro, infarti o qualunque altra malattia”.
Tenuta del Governo
“Io credo che arriveremo fino al 2023, però parlo sempre da medico. Ognuno di noi può morire, io ho la scadenza di marzo 2023 per cui onoro ogni giorno pensando che la scadenza sia il 2023. Se dovessi oggi pensare che la scadenza per qualunque ragione non sia il 2023 avrei la testa occupata come fanno tanti a pensare che forse finirà tra un po’ e non userei le 24 ore al giorno. Quando ti sposi con una persona pensi al divorzio o a mettere su famiglia? Ecco io sto pensando a mettere su famiglia e a fare dei figli, i figli sono i semi che io metto e che chi verrà dopo di me troverà già germogliati. Se dovessi stare a pensare oggi che domani finisce allora è già finita. Le cose finiscono quando finiscono. Una volta c’è una cosa, una volta ce n’è un’altra. Io non ho tempo per le cazz**e”.
Pierluigi Lantieri