Attenti a queste menzogne: ecco con quali falsità hanno alimentato la crisi vendendovi fumo

I mercati crollano e la gente è sempre più disperata. Ma la colpa è del “cigno nero”, l’evento “imprevedibile”.

Questa fiducia eccessiva nella pratica e nella osservazione empirica induce spesso l’uomo in errore.
Quando i francesi eressero la linea Maginot per proteggersi dal dittatore tedesco, lo fecero sulla base della fiducia nel pragmatismo, nello studio del passato.
Hitler prese i carrarmati e fece il giro, facendosi beffe del passato.

Il problema sta nel fatto che il cervello umano tende ad apprendere i fatti, non le regole. Siamo bravi a recepire le metaregole (come la regola per la quale odiamo apprendere le regole).

In materia economica vi fanno credere che il pragmatismo, le cose pratiche, siano la cosa più intelligente da fare; e molte persone mi dicono spesso: “Bello quello che lei dice, ma in pratica che cosa bisogna fare?
Io continuo sempre a rispondere a mio modo: la cosa più pratica che voi possiate fare è tornare ad imparare a pensare.
Questo concetto che il pensiero sia la cosa più pratica è difficile da far passare nella mente delle persone, che sono state abituate a dare un voto di scambio per prendersi il reddito di cittadinanza.

Pensare è faticoso. Molto più faticoso.
Questa fiducia nel pragmatismo dell’economia è un grande inganno, sapete?
Vi fanno credere cose false, come i mercati che si regolano da sé, o l’economia che va lasciata libera perché farà quello che vuole e ci saranno posti di lavoro per tutti. Ma voi li avete visti questi posti di lavoro?

Ma vi rendete conto che lo Stato da una ventina di anni ha abdicato la sua funzione di creare posti di lavoro per le famiglie? I posti di lavoro sono svaniti!
Volete capire che quando abbiamo abdicato il ruolo di fare la politica fiscale e monetaria cedendole a Bruxelles e a Francoforte abbiamo rinunciato alla capacità di intervenire in materia economica?
Volete capire che quando mi chiedete “in pratica che cosa bisogna fare”, voi pensate che vi risponda “vota x/y”?

La mia risposta è: se non andiamo alla radice del problema, che è filosofica, che è psicologica, che è intuitiva, non possiamo cambiare l’economia. Perché le regole attuali non ci sono strumenti per cambiare il mondo.

Malvezzi Quotidiani, comprendere l’Economia Umanistica con Valerio Malvezzi