Se fossi l’amministratore della Regione Lombardia coglierei l’occasione, ogni volta che si parla di Covid-19, di stare zitto. Perché non è che questa Regione abbia dato un buonissimo segno di sé fin dall’inizio dell’epidemia che pure, bisogna ricordarlo, ha colpito più duramente e per prima proprio quella Regione. Ma se è stato fatto dimettere Gallera, cioè l’assessore simbolo della prima parte della risposta a Covid-19, qualche motivo ci sarà stato.
Capiamo anche i motivi per cui si alzano strepiti acutissimi dalla signora Moratti e dal Presidente Fontana. Perché in questa questione, a proposito della Lombardia in zona rossa o arancione, il torto sembra molto chiaro da che parte stia. Soprattutto dopo la pubblicazione del carteggio delle mail tra l’Istituto Superiore di Sanità e la Regione. Bisogna ricordare che il punto di discussione è quello dei positivi sintomatici, quello in base al quale si calcola l’RT. Se sono asintomatici naturalmente non si contano. C’è stato un cambiamento nel conteggio. Si è passati sostanzialmente da 14mila a 5mila. Dunque c’è stato qualcosa che non andava: se ne contavano troppi.
La Regione Lombardia aveva parecchi casi, senza che fosse però determinato lo stato clinico. Venivano conteggiati come positivi sintomatici. Il 7 gennaio l’Istituto Superiore di Sanità manda una mail alla Regione chiedendo se ci sono per caso problemi, perché risultavano appunto molti casi. In ogni caso l’indice RT viene sempre inviato in anteprima, il martedì o il mercoledì, rispetto al monitoraggio che si fa il venerdì. Dunque si ha tutto il tempo per poter rispondere e dire: ‘Sì abbiamo problemi, oppure no’. Ma Fino al 15 gennaio non c’è nessuna risposta dalla Regione Lombardia.
Eppure il problema era già stato segnalato. Si arriva poi a una richiesta, da parte della Regione il 19 e il 22, di ricalcolare l’RT secondo ipotetici nuovi parametri. Parametri che erano quelli già messi in pratica dall’Istituto Superiore di Sanità. E’ in pratica la stessa Regione che, con questa mail, determina le ragioni del suo torto. Erano loro che avevano fatto qualche errore. Del resto, come ricordavamo, sono le regioni che danno i dati all’Istituto Superiore di Sanità.
Ma quello che si vede chiaramente, proprio perché c’è anche lo spazio per poter dire: ‘Attenzione vi state sbagliando o state facendo bene’ da parte della Regione e da parte dell’Istituto Superiore di Sanità, che si è voluto trasformare la questione in un caso politico. Si è voluto dire: ‘Attenzione, vogliono punire la Lombardia’. Ma loro erano quelli che già le sapevano queste cose. Infatti i toni di Fontana si sono immediatamente pacati e non si parla più di ricorrere da nessuna parte, perché ricorrere solo contro loro stessi.
Si accoda naturalmente il Presidente della Regione Sardegna a cercare di mestare nel torbido politico di una questione che dovrebbe rimanere fisica, e dunque clinica, e dunque epidemiologica, cioè scientifica e non politica.
GeoMario, cose di questo mondo – Con Mario Tozzi