Chat e messaggini ci hanno rovinato? Abbiamo smesso di parlarci vis a vis, preferendo una comunicazione meno diretta? Invece di mille messaggi, sms, messaggi vocali, non sarebbe più facile farsi una bella telefonata? È questo il tema su cui ci siamo interrogati questa settimana sulla nostra pagina Facebook di Io le donne non le capisco, ed è ciò di cui abbiamo discusso insieme a Emanuela Aureli, Rita Dalla Chiesa e Marina La Rosa.
“I messaggi ci permettono di tornare indietro, si possono cancellare e riscrivere, invece con una telefonata è per forza buona la prima. I messaggi sono meno invasivi, sono veloci anche se così abbiamo perso la sfera emozionale, legata alla parola”, racconta Emanuela Aureli.
“Come ho iniziato? A cinque anni mi divertivo a fare le imitazioni di mia mamma e di mia zia, per me imitare è un modo per ironizzare la vita. Costanzo è per me un papà artistico, è riuscito a dare voce ai miei sogni.
Ora sto studiando la Toffanin e Mario Giordano. Quando scegli chi imitare devi trovate qualcosa che si collega ai tuoi neuroni, devi unire il suo mondo al tuo, ti deve divertire”, conclude Emanuela.
Per Marina La Rosa “in questo periodo storico si preferisce mandare note audio, l’unico problema è la lunghezza, spesso diventano monologhi”.
“Con i messaggi viene lasciata fuori la parte emotiva – commenta Rita Dalla Chiesa – quando uno può dovrebbe fare una telefonata perché è meglio di una emoji. Non sopporto chi si messaggia per tutto il tempo quando una telefonata ci farebbe risparmiare il tempo, si è persa la voglia di stare insieme anche con la voce. I messaggi sono utili quando si è al lavoro”.
Sonia D’Agostino da ‘Io le donne non le capisco‘