Volevo farvi notare che è completamente scomparso dai nostri media anche quel pò di dibattito che si era fatto in passato sulle questioni che riguardano l’assegnazione delle reti del 5G.
Qualcuno sa per caso se l’Italia ha scelto di tenere fuori dalle forniture il colosso cinese Huawei, accusato dall’ex amministrazione americana di essere un mezzo del Governo cinese per spiare i paesi europei? Tra l’altro, avvertimenti in questo senso erano arrivati dal nostro Copasir.
Com’è andata a finire la questione? Forse al Governo avevano già deciso di aprire le porte ai cinesi, ma prendevano tempo in attesa di vedere come sarebbero andate le elezioni americane, dato che Trump attraverso il segretario di Stato Mike Pompeo, aveva fatto sapere che lasciare le porte aperte a Huawei significava mettere in discussione i rapporti di intelligence con gli Stati Uniti e anche mettere in discussione la NATO.
E ora pensa davvero il Governo italiano di poter aprire alla Cina anche sul 5G? Pensa forse che l’approccio di Biden al problema possa essere meno radicale di quello di Trump?
E su quali basi pensa una cosa del genere?
Possiamo noi pretendere di sapere che scelta abbia fatto l’Italia? Chi ci sta fornendo, in questo momento, quel tipo di infrastrutture? Che garanzie sono state date contro gli allarmi delle amministrazioni Trump sul pericolo di utilizzare quelle cinesi e sul pericoli rivelati anche dal nostro Copasir?
Tutto invece tace. Eppure stiamo parlando di una materia su cui si sta riscrivendo in questi mesi la geopolitica mondiale: nessuno sa nulla, neanche un trafiletto di giornale per aggiornarci sulla vicenda.
La 5G economy riguarderà il futuro delle tecnologie, il futuro delle comunicazioni, il futuro dei pagamenti digitali, dell’intelligenza artificiale.
Chi saranno i nostri partner? A chi consegneremo su un piatto d’argento i nostri dati?
Perché non possiamo saperlo?
Ai posteri l’ardua sentenza.
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