Israele e Inghilterra vedono la luce in fondo al tunnel: il metodo che hanno usato è quello giusto

Ci sono due storie che ci insegnano qualcosa a proposito di come si può uscire da Covid-19. La prima storia viene da Israele: dopo tre furiosi, micidiali lockdown, che sono stati necessari e indispensabili perché la pandemia aveva preso corpo in maniera tremenda (vista anche la popolazione e il fatto che vivono tutti nelle città) ha avuto – pagando un prezzo maggiore rispetto al prezzo di mercato – la possibilità di vaccinare una gran parte della popolazione. Si parla ormai quasi della metà della popolazione, sugli oltre 9 milioni di abitanti.

Questo sta permettendo a Israele, che ha vaccinato in lockdown – perché è questo che bisogna fare per impedire che il virus passi e continui a mutare – di riaprire i centri commerciali chiusi da cinque mesi e altri luoghi chiusi addirittura da un anno. Ne stanno sostanzialmente uscendo. Naturalmente bisognerà aspettare queste altre due settimane per confermare queste riaperture e vedere se non porteranno nessuno scompenso.

La seconda storia viene dal Regno Unito, che è il posto dove ci sono stati più morti per milione di abitanti.
Con una base di sedici-diciassette milioni di vaccinati (anche se con una sola dose, ma questo sembra sia sufficiente), anche l’Inghilterra sta per rivedere la riapertura.
Ripeto: bisogna vaccinare in lockdown o perlomeno facendo frenare o regredire la trasmissione del virus.

Queste due storie cosa ci insegnano? Che dalla pandemia si esce solo se si vaccina, in fretta e tutti. Sono anche due storie che tagliano la testa a chi ancora continua a discutere se il vaccino sia utile, indispensabile ed efficace. Lo è senz’altro.
Lo dimostrano queste storie sul campo, dopo che questi risultati sono stati pubblicati sulle riviste scientifiche – e dopo confermati anche dalle agenzie mondiali e nazionali del farmaco – riguardo l’efficacia nonché la mancanza di effetti collaterali. Questo ci dicono i fatti. Poi c’è qualcuno che vuole continuare ad orientarsi secondo le opinioni. Che lo faccia pure, ma non lo faccia vicino al mio angolo visuale dove la cosa più importante è quella di salvare le vite.

GeoMario, cose di questo mondo – Con Mario Tozzi