Bolsonaro vuole favorire lo sviluppo sostenibile in Amazzonia, ma non perché ha a cuore l’ambiente…

Nel 2019, se non sbaglio, veniva eletto il peggior Presidente che il Brasile abbia mai avuto: Jair Bolsonaro. Ne ha fatte di tutti i colori questo signore. Oltre ad avere delle simpatie criptonaziste, fin dall’inizio ha appoggiato le grandi famiglie latifondiste e soprattutto, rispetto all’Amazzonia, ha detto chiaramente al mondo che loro non ci pensano per niente a salvaguardarla perché è loro e ci fanno quello che gli pare. Dunque se devono trarre profitto lo fanno fregandosene del fatto che l’Amazzonia serve per respirare a tutti noi, brasiliani compresi per la verità.

Ma questo i sovranisti non sembrano mai prenderlo in considerazione. Però per fortuna è caduto il peggior Presidente che gli Stati Uniti abbiano mai avuto: Donald Trump. Jair Bolsorano zitto zitto, dopo aver spento un mese prima di riconoscere la vittoria di Biden sostenendo anche lui le false accuse di frode alle elezioni, ha scritto allo stesso Biden. Si capisce perché: deve uscire dall’isolamento internazionale in cui è stato spinto e quindi scrive, da quello che se ne sa, che i brasiliani sono pronti a favorire lo sviluppo sostenibile in particolare dell’Amazzonia.

In particolare dell’Amazzonia! Cosa che non si era mai sentita dire da parte di Bolsonaro. Quindi questo sembrerebbe certamente un fatto positivo. Ma più che essere convinto da qualche ragione di fondo, quelle non le sente proprio, lui punta a evitare il fatto che Biden sostanzialmente aveva promesso di punirlo nel momento in cui c’era già la campagna elettorale contro Trump. Aveva criticato la deforestazione e promesso di raccogliere dei fondi per l’Amazzonia. Quella fu proprio l’occasione in cui Bolsonaro rivendicò la sovranità del Brasile sulla foresta fluviale come se fosse propria.

Ora Bolsonaro è obbligato a fare marcia indietro. Questo è quello che faranno i sovranisti in tutto il mondo una volta che è venuto a mancare il loro partner principale cioè Donald Trump. Rimangono però ancora altri peggiori presidenti dei paesi. Per esempio c’è il peggior Presidente che l’Ungheria abbia mai avuto e anche il peggior Presidente che la Polonia abbia avuto, si intende dopo la caduta del muro di Berlino. Dunque anche questi personaggi farebbero bene a prendere un’altra via perché le loro attività sono dannose per l’ambiente. In Polonia si continuano a sfruttare i combustibili fossili. In Ungheria si minaccia una zona di protezione ambientale. In Amazzonia abbiamo detto.

Quello che bisogna fare è una nuova riconversione verso il verde mondiale. Per fortuna Joe Biden, almeno per adesso, sembra possa guidarla.

GeoMario, cose di questo mondo – Con Mario Tozzi