Pau Lopez 5,5
Non il massimo della reattività e del posizionamento sul diagonale millimetrato di Ronaldo; impreciso con i piedi in più di un’occasione.
Mancini 6 –
Uno degli ultimi a mollare, quando prevale la frustrazione. Immancabile il cartellino giallo.
Ibanez 5,5
Impreciso, a parte l’autogol, in più di una occasione. Anche in fase di rinvio.
Kumbulla 5 – –
Ronaldo dalle sue parti sente subito l’odore del sangue e questo lo pregiudica a livello emotivo. Ha sul groppone buona parte delle responsabilità dell’uno a zero.
Karsdorp 6
Cala alla distanza, ma dà vita al duello più interessante, contro Alex Sandro, nel primo tempo.
Cristante (cap.) 5,5
Si perde Alex Sandro subito e costa carissimo; è però sua la più bella e pericolosa conclusione al volo della Roma. Ci mette la solita intensità, che non basta.
Villar 6+
Finché ne ha, il migliore della Roma, sempre con un’ora, più o meno, di autonomia. Fraseggio di qualità, assunzione di responsabilità nelle scelte, nessun timore reverenziale.
Veretout 6 –
Non manca quanto a corsa e agonismo, avremmo voluto qualche inserimento è conclusione in più.
Spinazzola 5,5
Si spegne nella ripresa, dopo un primo tempo quasi arrembante sul suo lato.
Mkhitaryan 5,5
Poco incisivo, intercettato quasi sempre prima che piazzi le sue pregiate accelerazioni. Qualche barlume di giocata nel cuore della ripresa. Gli manca il dialogo con Pellegrini.
Borja Mayoral 5,5
Non una sufficienza, ovvio. Ma nemmeno una sonora bocciatura: finisce nel gorgo delle maglie juventine dopo un po’ di sponde potenzialmente efficaci; gli toccano sportellate dure con Bonucci e Chiellini.
Carles Perez 6 –
Entra in modo agonisticamente degno. Conclude bene al volo. Poco, ma non per sua colpa.
Bruno Peres 6 –
Anche lui, si cala nel vivo della contesa fornendo l’apporto che si conosce, con i limiti che abbiamo ben chiari.
Dzeko 5,5
Aspettiamo che torni anche quello vero.
Diawara 5,5
Non è lui il centrocampista adatto a sovvertire un certo trend. Gli mancano anche minuti nelle gambe, peraltro.
Fonseca 6 –
La sufficienza perché la Roma palleggia da parte sua e non accusa timori reverenziali; il meno perché è in serate così che vorremmo vedere il proverbiale soldo che completa la lira.
Però bisogna sempre ricordarsi chi vede Pirlo quando si gira verso la panchina e chi, invece, vede il portoghese.
Paolo Marcacci