Nella seconda semifinale di Coppa Italia in programma stasera allo stadio Diego Armando Maradona tra Napoli e Atalanta, i partenopei hanno provato ad imitare la Lazio nella tattica vincente adottata dai biancocelesti nella sfida di domenica scorsa allo stadio di Bergamo.
A tale scopo la formazione iniziale azzurra ha previsto 3 difensori centrali in contemporanea (Koulibaly, Manolas e Maksimovic), a distanza di 8 anni dall’ultimo precedente nella storia azzurra (Roma-Napoli del maggio 2013, ultima partita di Cavani e di Mazzarri), con l’idea di:
- blindare la difesa
- accettare il dominio atalantino nel gioco
- avere la concreta possibilità di sfruttare la velocità di Lozano soprattutto (ma anche di Politano e Insigne) negli ampi spazi lasciati dai bergamaschi.
Il problema per il Napoli è stato però che l’Atalanta non ha imitato se stessa rispetto alla sfida persa contro la Lazio. Perché a fronte del dominio territoriale avuto grazie all’altissima pressione (voluta dal Napoli), Gasperini ha pensato bene di mantenere stavolta la difesa sempre schierata nelle proprie posizioni, evitando di subire le pericolosissime ripartenze partenopee.
E così, una sfida fra due squadre così spiccatamente offensive, è terminata quasi in maniera naturale 0-0.
Lo 0-0 è un risultato che solitamente non può essere completamente soddisfacente in un doppio confronto per la squadra che gioca in casa l’andata ma che, considerate le attitudini offensive, soprattutto fuori casa, dell’Atalanta, può essere invece accolto con moderata soddisfazione dal Napoli che hanno ancora intatte le possibilità di qualificarsi alla seconda finale consecutiva di Coppa Italia (evento mai capitato nella storia azzurra) dopo quella vinta lo scorso anno contro la Juventus.
Notevolmente di più di quanto un più logico 2-2 (rispetto alle attitudini delle squadre) avrebbe consentito.
L’ultima volta che Napoli e Atalanta s’erano affrontate in un doppio confronto risale alla finale del 1987, quando gli azzurri vinsero non solo il trofeo (completando uno storico “double” con il campionato) ma ottennero un record, tuttora ineguagliato, di vincere la Coppa vincendo tutte le partite disputate, che a quel tempo erano molte di più rispetto ai tempi moderni: quel Napoli fece 13 su 13.
Vittorio de Gaetano