L’Inter squadra ha ribadito di essere la più forte e ha dato la paga a tutti in campo. L’Inter società, nell’attesa del trionfo, dovrà trovare i soldi degli stipendi
Perfida. Spietata. Questa é l’Inter. Vince il derby e vola verso quello che può raggiungere. Finalmente. Conte ha disegnato la partita perfetta ma è stato aiutato da un maestoso Handanovic che ha tolto dalla porta tre situazioni ormai definite da Ibrahimovic e Rebic. Milan spaventato nella prima fase, incerto e fragile in mezzo al campo, sbandato in difesa, senza nerbo in avanti, a parte i tentativi dello svedese mentre il croato è stato l’uomo in meno. Al contrario, Inter veloce di gamba e di cervello, superiore nella zona mediana con il lavoro di Brozovic e Barella, il movimento astuto di Eriksen e il supporto di Perisic sull’out, terribile in avanti con un eccezionale Lautaro e il solito gigantesco Lukaku.
Tre punti che sono più pesanti di quello che possono dire, vittoria che aumenta l’autostima di una squadra che si è smarrita in Europa ma in campionato ha trovato ormai la corsia di sorpasso e viaggia a mille. Nulla è deciso ma tutto è chiarito. L’Inter può sfruttare, come ha saputo fare nel derby, l’assenza di impegni di coppe mentre chi le soffia alle spalle sente la fatica dell’infrasettimanale. Derby senza pubblico ma con almeno diecimila tifosi in battaglia fuori da San Siro. E’ la follia di una situazione insostenibile, due mondi che vivono vicini ma vengono tenuti a distanza.
A proposito, quello dell’Inter è un vero, netto distanziamento dal resto della comitiva. La Juventus è a meno 11, qualche romantico sogna un recupero dei bianconeri. Visto il gruppo di Conte e quello di Pirlo, presumo che dal distanziamento si passerà al lockdown. L’Inter squadra ha ribadito di essere la più forte e ha dato la paga a tutti in campo. L’Inter società, nell’attesa del trionfo, dovrà trovare i soldi degli stipendi.
Tony Damascelli