E’ chiara la tesi che vado sostenendo a piè sospinto già da tempo: la destra e la sinistra rappresentano un’alternanza senza alternative. Si tratta di un’alternanza senza alternative atta a garantire il dominio assoluto e incontrastato del liberismo.
Ecco allora che si può essere liberisti di destra, liberisti di centro e liberisti di sinistra. Quel che non è consentito è non essere liberisti, ossia maturare posizioni nettamente differenti rispetto a quella del liberismo. Subito chiunque osasse discostarsi dal verbo unico liberista verrebbe diffamato, perseguitato e marginalizzato.
Ebbene, con la vicenda di Mario Draghi, il quadro può dirsi completato. Destra e sinistra sono ora unite sotto il segno del liberismo finanziario e globalista. L’aquila liberista con la testa di Mario Draghi, volteggia sicura grazie al supporto dell’ala destra e dell’ala sinistra, le quali fingono di contrapporsi su tutto e poi sempre convergono verso il verbo unico liberista.
Quanto più fingono di opporsi, tanto più segretamente convergono verso il messaggio unico. Si compie il teorema fondamentale del neoliberismo, così come fu messo in codice da Margaret Thatcher: “There Is No Alternative”. L’alternativa è semplicemente illusoria.
Ecco perché assistiamo in questi giorni, in un succedersi inverecondo, indecente e vergognoso, di una glorificazione dietro l’altra di Mario Draghi. Celebrato, questo è il punto, a destra come a sinistra, come salvatore della patria.
RadioAttività, lampi del pensiero con Diego Fusaro