Sono andato a spulciare tra le liste ufficiali dei membri dell’ultima riunione del Bilderberg che si è svolta nel 2019 a Montreux in Svizzera.
Anche se nessuno ne fa cenno nei media ufficiali, io continuo a credere che abbia avuto la sua importanza negli scenari politici attuali. Dubito che personaggi del calibro di Henry Kissinger a 91 anni prenderebbero un aereo dall’America per chiudersi tre giorni con altre 100 persone provenienti da tutto il mondo se quella riunione fosse semplicemente un luogo di confronto come vogliono farci credere Lilli Gruber e Stefano Feltri. Né posso immaginare che lo stesso Mike Pompeo da Segretario di Stato abbia ritenuto di fare una sorta di visita a sorpresa durante questo meeting pur non figurando nella lista degli invitati se non lo ritenesse un incontro di fondamentale importanza.
Quelle liste certificano la presenza tra gli altri di personaggi come Barroso per fare gli interessi della Goldman Sachs, di Dominic Barton per fare gli interessi della McKinsey e di Ursula von der Leyen per l’incarico che l’aspettava di lì a pochi mesi. In questo triangolo a porte chiuse si inseriva Matteo Renzi che pochi mesi dopo favoriva l’arrivo al Governo italiano di Mario Draghi: l’uomo Goldman Sachs che sceglierà la McKinsey come consulente per la gestione del Recovery Fund e dei fondi dell’Europa della Von der Leyen.
Se io continuo a denunciare che questi fanno cartello per spartirsi soldi e poltrone commissariando i paesi europei e in particolare l’Italia, posso davvero essere definito un complottista?
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