Stamani è arrivata una notizia molto importante e – credo – anche molto negativa. Il Recovery Plan verrà gestito da una società multinazionale americana, la McKinsey, che ha un importante ruolo di comando sulle vicende mondiali.
Il governo italiano affida quindi a una multinazionale americana la gestione dei soldi che devono essere impiegati per la ricostruzione economica.
Le considerazioni potrebbero essere migliaia, a partire dal fatto che la politica è diventata incompetente, quindi non avrebbe più queste capacità. Non è vero, in termini generali.
Non è vero che la macchina dello Stato non ha funzionari, né capacità professionali adatte. Quindi è una scelta strategica che avviene nel momento in cui i dati Istat ad esempio ci dicono che la povertà assoluta (chi non ha da mangiare e da dormire) stanno crescendo. Sono ormai 5,9 milioni di individui in Italia: un italiano su dieci è totalmente povero, al livello di dormire per la strada e non potersi coprire né mangiare.
È un problema serio che dà l’idea del paese verso cui stiamo andando.
Stiamo tornando all’Italia degli inizi del Novecento, dove bisognava fare le cooperative di mutuo soccorso per assistere le persone che non mangiavano, dove l’idea socialista era un ideale di uguaglianza, ma non si era ancora concretizzata in nessuna parte del mondo.
Siamo tornati indietro di oltre un secolo: governano i banchieri, la politica è inesistente, le idee sono state distrutte. Bisogna davvero ricominciare da capo.
3 Minuti con Marco Rizzo