Dato che la Rai non vi dice che cos’è il documento dei Trenta, ve lo dico io.
Il documento dei Trenta del quale abbiamo già parlato nelle scorse settimane, è un testo firmato da molti economisti mondiali, per la precisione appunto, trenta, tra i quali c’è il Professor Mario Draghi.
Nel documento leggiamo: «Il focus della politica economica è sulla salute di lungo termine delle aziende “corporate”», cioè delle grandissime imprese. Come dire che è una scelta di politica economica a favore delle grandi aziende, non delle piccole, ovvero di quelle presenti in prevalenza in Italia.
“La durata delle forze pandemiche – sottolineiamo che parlano di lungo termine – ci spinge a focalizzarci sulle cose strutturali piuttosto che sul comprare tempo attraverso un focus sulla liquidità“. Io contesto questa frase: oggi c’è bisogno di liquidità, soprattutto nelle piccole imprese. Dire che non è opportuno dare liquidità alle piccole imprese mi sembra sbagliato dal punto di vista della politica economica. C’è molta liquidità ferma.
E continuano: “Questo significa che noi dobbiamo passare da misure ad ampio spettro permettendo la riallocazione delle risorse su strategie focalizzate a raggiungere altri obiettivi sociali, come il verde e l’economia della digitalizzazione“, guarda caso le due priorità dei Recovery Funds.
Quindi trenta banchieri, persone che all’epoca della scrittura del documento erano sostanzialmente dei privati, davano delle indicazioni di politica economica che guarda caso sono le stesse che ora la comunità europea sta portando avanti, e – guarda caso – il loro principale membro due mesi dopo diventa il Presidente del Consiglio italiano.
“Le risorse non dovrebbero essere buttate via“, dicono, “su aziende che sono destinate al fallimento“: sembra di risentire le parole del Senatore Monti. “I governi dovrebbero incoraggiare la necessaria o desiderabile trasformazione di business e aggiustamenti sull’occupazione“. Tradotto: macelleria sociale.
“Questo potrebbe richiedere un certo ammontare di distruzione creativa“. Come dei pagani sostanzialmente intervengono dall’alto e distruggono l’economia per crearne un’altra.
“Alcuni lavoratori dovranno muoversi tra ‘companies and sectors‘”. Spieghiamo quest’ultimo punto: innanzitutto notate il cinismo nel dire “alcuni lavoratori”. No, si tratta di milioni di persone di cui queste divinità pagane dei mercati decidono la “flessibilità” del lavoro, che è sinonimo di precarietà.
Questo è scritto nel documento dei Trenta del quale è autore l’attuale Presidente del Consiglio.
Malvezzi Quotidiani, comprendere l’Economia Umanistica con Valerio Malvezzi