Lewis Hamilton 10 e lode
Per la gestione della macchina e ancor più delle gomme; oltretutto, dopo il thriller delle ultime tornate (siano più chiari, i commissari), si riprende la testa della corsa senza avere più il posteriore.
La lode per l’ennesimo record: oggi sopravanza Michael Schumacher per numero complessivo di giri in testa. Possiamo fare tutte le proporzioni che vogliamo con i grandi di altre epoche; lui, però, corre nella sua.
Max Verstappen 9,5
Non aveva nemmeno sbagliato strategia, alla fine, come dimostra il testa a testa finale. Maturato, a livello gestionale, strategico e come ottimizzatore delle proprie prestazioni.
I motori Honda 9
Spunto, cavalli, elasticità.
Sergio Perez 8
Manico, testa, assoluta combattività dopo il calvario vissuto prima e durante il giro di ricognizione. Non lo scopriamo oggi.
Yuki Tsunoda 7,5
Il millennial meno citato della nidiata – anche se già stracelebrato in Giappone – ha offerto una prestazione da talento vero: pelo sullo stomaco, nessun timore reverenziale, guida pulita, nitida.
Antonio Giovinazzi 7+
Una seconda parte di gara condotta con grande lucidità, dovendo ricostruire la propria corsa dopo la prima parte rovinatagli dagli errori commessi al box.
Ferrari 6+
Leclerc ha battagliato finché ha potuto, Sainz ha gestito la partenza evitando i rischi per poi cercare il feeling con la vettura nei singoli duelli. Bravo nella bagarre con Alonso e Vettel. Se non del tutto buona, decente la prima.
Ricordiamoci delle premesse: di questa gara s’era detto, a proposito delle Rosse, che sarebbero state più performanti in prova che in gara. Guardiamo avanti.
Valtteri Bottas 6 –
La frequente, per non dire solita, mediocritas non molto aurea. Si riscatta in parte con l’acuto del giro finale.
Nikita Mazepin 5
Si perde, letteralmente, la Haas al primo “imbuto” in mezzo alla bagarre. Non va stroncato, va atteso. Almeno per qualche gara.
Paolo Marcacci