Leggiamo che tra le misure prospettate dal Governo per raffreddare la curva epidemiologica vi è anche il passaggio dell’intera Italia in zona rossa. Ciò significherebbe di fatto il ritorno al pieno lockdown, proprio come nel marzo 2020. A un anno di distanza dunque siamo al punto di partenza.
La mia tesi circa una pandemia yo-yo trova ancora una volta purtroppo conferma. Occorre essere chiari: non è un’emergenza, è la nuova normalità pandemica. Un nuovo paradigma di governo. La strategia della tensione sanitaria fa sì che le masse impaurite invochino ulteriori misure stringenti e liberticide.
Homo homini virus.
Una nuova religione, medicalismo, che sostituisce la vecchia preoccupazione della salvezza dell’anima con il nuovo culto della salvezza del corpo. La teologia esautorata dalla virologia, le preoccupazioni della vita eterna sono annullate da quelle per la sopravvivenza biologica.
Nel tempo del regime terapeutico non vi è più vita, vi è semplicemente sopravvivenza. Siamo al cospetto della più grande rivoluzione di paradigma degli ultimi tempi sapientemente nascosta dall’ideologia medico-scientifica.
L’ordine del discorso del blocco oligarchico neoliberale non fa nulla del resto per nascondere il nuovo paradigma, anzi parla espressamente di epoca delle pandemie nella quale saremmo entrati.
Mi pare chiaro che da questa situazione a dir poco disumana non si uscirà agevolmente. Chi pensa che il virus non esista è irrecuperabile almeno quanto chi non si accorge dell’uso del virus che sta facendo il potere da ormai un anno.
RadioAttività, lampi del pensiero con Diego Fusaro