Aumentano i contagi? Tra le prime misure adottate dai governi c’è sempre quella che chiude le scuole e segrega i più piccoli dentro casa. Ma è davvero una misura utile?
Sono stati fatti tanti studi in tutto il mondo sulla possibile correlazione tra l’apertura delle scuole e l’aumento della curva epidemiologica e tutti sembrano convergere verso un’unica conclusione: le scuole sono da considerarsi tra i posti meno rischiosi in assoluto. Non c’è insomma un collegamento tra l’aumento dei contagi e il fatto che i bambini effettuino lezioni in presenza nelle strutture.
Per quanto riguarda i dati italiani è stato fatto uno studio molto approfondito che verrà pubblicato a breve su Lancet Regional Health – Europe dal titolo “Studio di coorte trasversale e prospettico sul ruolo delle scuole nella seconda ondata i SARS-CoV-2 in Italia”.
In questo video l’epidemiologa Sara Gandini, uno dei membri del team di medici, biologi e statistici che si è occupato della ricerca, ha spiegato nel dettaglio i risultati dello studio, con uno sguardo verso la situazione italiana e un continuo confronto con le ricerche degli altri paesi europei e non europei.
I dati, spiega l’esperta, vengono da database diversi, come quelli del Ministero dell’Istruzione, della Protezione Civile e delle Asl, con lo scopo di avere uno sguardo completo sul fenomeno. Il campione riguarda il 97% delle scuole italiane, 7,3 milioni di studenti e 700 mila tra insegnanti e personale non docente. I risultati sono sorprendenti.
La presentazione della ricerca è avvenuta nel corso dell’incontro online “Prima la salute? Allora riaprite le scuole” organizzato dal comitato ECA – EduChiAmo. Presenti all’incontro oltre alla Dott.ssa Sara Gandini, anche il Presidente del comitato Cinzia D’Alessandro, il Pediatra neonatologo Michele Usuelli, il Pedagogista Daniele Novara, il Sottosegretario all’Istruzione Barbara Floridia.
Qui il video completo dell’incontro → LINK