Ora vi leggo un documento che non è, come sto facendo da alcuni giorni, un romanzo di fantascienza ma un documento di politica economica. A proposito per esempio del coronavirus, tutti pensano che da qui a qualche settimana finirà e grazie ai nuovi Governi usciremo tutti. Qui si parla a dicembre 2020, quando viene pubblicato il documento del G30 “Reviving and restructuring the corporate sector post-covid”, del “contesto di una prolungata recessione da coronavirus”.
E qui c’è la sintesi del piano di economia politica studiato dal Gruppo dei 30 banchieri, finanzieri e accademici mondiali, tra i quali il Premier Mario Draghi: “L’efficiente riallocazione delle risorse economiche di dove preservare e creare il valore. Non tutte le imprese meriteranno il supporto politico”. Ma voi chi siete per deciderlo? Siete parlamentari? “I Governi dovranno essere espliciti a proposito delle loro priorità. Le grandi corporate possono avere più successo nel rendere la propria voce udibile dai politici”. E leggo ancora: “I politici potranno scegliere di preservare lo status quo e i lavori esistenti, altrimenti permettere o addirittura incoraggiare il processo di distruzione creativa nel quale le imprese falliscono, permettendo alle risorse di fluire dalle imprese che non hanno successo a quelle che sono meglio attrezzate per la nuova economia che ci sarà dopo il covid”.
Sono frasi che a me fanno rabbrividire, letteralmente ghiacciare il sangue nelle vene se capite che cosa sto leggendo. Questo è un documento scritto dal Gruppo dei 30, del quale fa parte anche il Presidente del Consiglio Mario Draghi. Io chiedo di sapere se queste politiche sono quelle che vuole portare avanti il mio Paese. Io sono fortemente contrario a questa cosa che ho appena letto.
Malvezzi Quotidiani, pillole di economia umanistica con Valerio Malvezzi