33mila persone in ospedale, 3800 quasi in terapia intensiva, 400 morti al giorno. Io vorrei sapere come può venire in mente a chiunque di dover riaprire fra una settimana le attività che sono state chiuse. Ma è veramente una follia. Sembra il disegno di qualcuno sprovveduto, in malafede, o completamente ignorante. Come può essere che ci sia una contrapposizione fra regioni che vogliono riaprire: ma cosa volete riaprire che le cose vanno in questa maniera? E non ci sono ancora tanti vaccinati da poter sperare in meglio.
Perché non stanno diminuendo i morti, come si vede, perché non vengono vaccinati tutti gli ultra ottantenni. Non stanno diminuendo le terapie intensive, non diminuiscono nemmeno i contagiati, oppure oscillano molto poco. In queste condizioni c’è chi parla di apertura, quando in Inghilterra stanno cominciando ora a riaprire dopo un lockdown serissimo molto più duro del nostro. Quando in Germania si sono quasi rimessi in lockdown. Quando in Francia chiudono ancora.
Noi invece qui vogliamo essere i primi che riaprono in tutta allegria perché, in fondo, cosa vuoi che ci importi di questo virus. E’ veramente scandaloso pensare che uomini politici, rappresentanti delle istituzioni, amministratori locali, che non hanno la percezione minima del problema gravissimo in cui siamo, pensano allegramente a vedere quali attività possono riaprire. La risposta è semplice: nessuna, fino a che non si fa qualcosa di più serio. Fino a che non abbiamo un vaccino, l’unica cosa che conta è il distanziamento e l’autoprotezione. Il resto non serve.
Eppure, con questi dati alla mano, c’è chi dice: ‘Riapriamo‘. Francamente non si riesce a capire dove finisce il calcolo politico, perché immagino che sia di quel tipo, e la stupidità di chi dice una cosa del genere, o la grandissima malafede, oppure la profonda e incommensurabile ignoranza di non sapere come funzione una pandemia. Cioè di non sapere come funziona che 1 contagia più di 1, magari 2, 4 e addirittura, nel caso di Covid-19, ci sono i cosiddetti superdiffusori (il 20% dei contagiati che contagia il restante 80% della popolazione). Stiamo parlando di cifre spaventose eppure, in Italia, quello che ci sentiamo di dire è: ‘Riapriamo dopo Pasqua‘. Andrà bene se si comincerà a riaprire qualcosa dopo il primo maggio.
GeoMario, cose di questo mondo – Con Mario Tozzi