Torna sul piatto l’ipotesi di riaprire gli stadi al pubblico. Opzione plausibile o sogno ancora inarrivabile? Il dibattito sul tema è più che mai aperto. L’ipotesi è al vaglio degli organi competenti in materia scientifica ed istituzionale.
L’Uefa intanto ha lanciato l’ultimatum del 7 aprile alla FIGC. Il Presidente Gravina dovrà infatti fornire una risposta certa sull’apertura ai tifosi dell’Olimpico in vista del prossimo Europeo. Il discorso appare però ancora complesso, vista l’attuale situazione epidemiologica del nostro paese relativa alla diffusione del Covid-19.
E le Teste di calcio di Radio Radio Lo Sport cosa pensano?
Furio Focolari
Io credo che far tornare le persone negli stadi sia una cosa che si possa fare. Trovo però ingiusto che sia l’Uefa a decidere e a dare ordini sugli Europei. Deve decidere il Governo di ogni paese, non Ceferin. Credo che comunque si possa, anche perché adesso ci sono anche i vaccinati. Quindi una persona che ha il certificato che attesta la vaccinazione, può acquistare il biglietto. Chi invece non ha il vaccino, si fa il tampone rapido prima e va allo stadio. Il tutto tenendo comunque un distanziamento. Pensiamo all’Olimpico che conta 70mila posto a sedere.
Alessandro Vocalelli
Io sono più prudente e più scettico. Perché ancora non ho capito se i tamponi ti danno una garanzia assoluta o ci sia un margine di zona grigia con risultati falsamente negativi o positivi. Poi c’è il problema dello spostamento di 15mila persone. Questo chiaramente è l’obiettivo, e io non vedo l’ora, però francamente non mi sembra una priorità. Penso che, ancora per qualche mese, dovremmo concentrarci su altre questioni.
Tony Damascelli
Oggi il tempo non è affatto maturo. C’è molta fiducia, molta speranza, molto ottimismo, però bisogna fare i conti con la realtà che in questo momento non ci consente di volare. Dobbiamo stare molto bassi e prudenti. Capisco la voglia di tornare allo stadio, ma occorre fare i conti con la salute della sanità del nostro corpo e della sanità delle nostre tasche.
Franco Melli
Riaprire gli stadi ora è rischioso e assurdo. E’ assurda soprattutto la pretesa di estendere questo desiderio di ritorno al futuro a tutte le nazioni che partecipano all’Europeo. Perché ogni ambiente è diverso dall’altro, ogni territorio è diverso dall’altro, allora credo che la parola d’ordine sia quella di giocare il più possibile in sicurezza.