“Il brutto della diretta”. Episodio spiacevole avvenuto durante il collegamento “in esterna” del nostro direttore Ilario Di Giovambattista. Accade tutto nel pomeriggio di Radio Radio Lo Sport, quando nel bel mezzo della trasmissione sportiva due vigili del corpo di Polizia Municipale di Roma Capitale gli hanno comminato una sanzione da 400 euro per violazione delle normative anti-Covid.
Motivo del provvedimento? Mancato utilizzo della mascherina. Ci si interroga però sulla razionalità di certe regole: all’interno di uno spazio enorme, distante decine di metri dalle – poche – persone presenti, con il Covid già avuto e comunque con recentissimo tampone negativo, ha davvero un significato sanitario l’obbligo della mascherina?
A preoccupare inoltre è il clima da psico-polizia ormai diffuso in italia: l’arrivo delle forze dell’ordine sarebbe seguito infatti a una segnalazione fatta poco prima da un ascoltatore che stava guardando la tv. Una vera e propria delazione, intercettata con grande velocità dai vigili. “Mi auguro che questa efficienza ci sia sempre quando i cittadini chiamano i vigili per essere aiutati in qualcosa”, ha commentato Ilario Di Giovambattista subito dopo l’accaduto.
“Allora, io sono costretto a mettermi in questa posizione ridicola perché poco fa due vigili urbani di Roma mi hanno comminato una multa. A parte il fatto che io mi complimento per l’efficienza dei due vigili chiamati che sono arrivati in pochissimo tempo, io so di gente che dopo un mese ancora sta aspettando che arrivino… Quindi, nel complimentarci per la solerzia, diciamo che un nostro ‘amico’ ha segnalato che il sottoscritto era senza la mascherina. Mi hanno comminato una multa di 400 euro, facendomi come si dice in gergo ‘guadagnare la giornata’.
A questa multa, per questo Dpcm, noi opporremo un ricorso motivandolo e vedremo. Perché il sottoscritto è sanissimo, il sottoscritto non può infettare nessuno in quanto non ho virus. A parte il fatto che ho preso il Covid oltre un anno fa. Ma è ufficiale che in questo momento sto bene, non ho virus, non posso trasmettere virus perché sono sano come un pesce. E questo è testimoniato dal fatto che sto lavorando, che alla radio ci tamponiamo con un ritmo molto frequente.
Poi voglio dire l’assurdità della situazione perché noi siamo in un posto alto 15 metri. Siamo in una piazza che è enorme, sarà 3000 metri quadrati solo questa piazza. Quando sono venuti i vigili praticamente ci saranno state dieci persone in tutta la piazza. Quindi possibilità di contagio verso lo zero spaccato. Hanno voluto accontentare perché io stavo infrangendo una regola, di queste assurde.
Però io colgo l’occasione per dire una cosa: questo è stato un anno terribile, un anno difficilissimo, Radio Radio è stata come ente di comunicazione vicina alla gente, abbiamo fatto trasmissioni per ore e ore tenendo in compagnia le persone. Ne abbiamo aiutate tantissime. Abbiamo aiutato in questo anno centinaia di persone. Abbiamo aiutato le aziende a vivere, spesso anche a sopravvivere. Quindi ce l’abbiamo messa tutta. Ora non possiamo accettare noi questo, ne faremo un caso di giustizia. Quello che è stato fatto è ignobile, da parte di qualcuno che stava seguendo la televisione e mi vedeva senza la mascherina. Con nessuno intorno”.