Quest’oggi vorrei parlare di un mondo reale e poi di un mondo fittizio, dove una finta sinistra è totalmente immersa.
Il mondo reale ci racconta di grandi vertenze. Penso a quella dell’Alitalia, di avere una compagnia di bandiera, di avere rispetto per i lavoratori del trasporto aereo per aver un’idea di Paese fondato sul lavoro.
Penso a Stellantis (ex FCA) che a Melfi, in una produzione di Jeep e Cinquecento, pare che dimezzi i lavoratori dopo essere stata finanziata con 6,3 miliardi di euro garantiti dal governo italiano, mentre nel frattempo ricava soldi dalla fusione con Peugeot. Soldi pubblici e privati vanno nei profitti, nel mentre i lavoratori vengono messi da parte, licenziati, messi alla mercé del portafoglio collettivo in cassa integrazione.
La proletarizzazione del ceto medio avanza, il mondo del lavoro soffre.
E dall’altra parte cosa c’è? C’è una sinistra, o meglio una finta sinistra, che si occupa di altro.
Mi sono stati rivolti degli attacchi dopo un’intervista in cui parlavo dell’utero in affitto, cioè la mercificazione dei corpi delle donne povere e dei loro bimbi, che vengono comperati da ricchi che pagano 150-200mila euro su cataloghi: la cosa più schifosa che possa esistere.
Ebbene, questa finta sinistra totalmente assente dalle battaglie sul lavoro, attaccava il sottoscritto perché in questo modo avrei “depotenziato” il decreto Zan. Fondamentale.
Io sono per i diritti degli omosessuali. Sono assolutamente per i diritti delle minoranze. Ma i diritti sociali – cioè scuola, lavoro, casa – sono fondamentali. Senza quei diritti non si è uomini, non c’è possibilità di avere titolarità per le persone, indipendentemente dai loro gusti sessuali (che vanno garantiti).
Questa “sinistra” usa queste armi di distrazione di massa per evitare di schierarsi contro il grande capitale e le multinazionali, riducendo il nostro paese a una colonia di lavoratori schiavi dei capitalisti italiani e stranieri.
Quella sinistra lì non appartiene al Partito Comunista, né a Marco Rizzo.
Quella sinistra lì attacca chi vuole tornare a ricostruire una sinistra vera, una sinistra che sia legata davvero ai temi e ai valori del lavoro: non è male, vuol dire che stiamo facendo un buon lavoro.
Essere attaccati da una finta sinistra significa che siamo in sintonia col popolo e con i lavoratori: da Alitalia a Stellantis, dai lavoratori dei grandi gruppi al lavoro autonomo indipendente.
Dobbiamo unirci. Dobbiamo unire le forze del lavoro di questo paese per battere la globalizzazione capitalistica, per battere questo schifo che ci stanno propinando.
3 minuti con Marco Rizzo
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