“Germania: scontri a Berlino, lacrimogeni su manifestanti”. Così titola Ansa in data 21 aprile 2021. Ebbene, pare che il nuovo Leviatano terapeutico trovi resistenza e opposizione anche in Germania.
Troppa gente, in fondo, ancora non capisce che se stanno portando via fino all’ultimo diritto e fino all’ultimo atomo di libertà ai cittadini, lo stanno facendo per proteggerli e a fin di bene. Si tratta, è chiaro, di catene protettive e quindi benefiche.
Troppa gente non riesce a comprendere che se stanno annientando l’economia e il tessuto sociale dei ceti medi e delle classi lavoratrici, lo stanno comunque facendo per il loro bene.
Troppa gente non è in grado di prendere coscienza serenamente del fatto che se gli armigeri del nuovo ordine terapeutico stanno creando una nuova normalità degna di un romanzo orwelliano, lo stanno comunque facendo a fin di bene, per ragioni di sicurezza sanitaria e, come sempre vanno ripetendo, per proteggere le vite.
In troppi davvero non riescono a capire che se ci stanno impedendo di vivere, lo stanno facendo per proteggere la vita, pur ridotta a mera sopravvivenza.
Insomma, quando si raggiungerà la condizione ideale per gli ierofanti del nuovo capitalismo terapeutico, la condizione cioè nella quale i sudditi accetteranno di buon grado lo stivale del potere che, a fin di bene sia chiaro, calpesta senza posa il loro volto?
Intanto, a Berlino, apprendiamo che le forze del bene della polizia al servigio dell’ordine terapeutico hanno represso quanti ancora stolidamente non hanno capito l’essenza intimamente buona di un regime che, per proteggere le vite, le condanna agli arresti domiciliari permanenti e alla quotidiana disumanizzazione dei lockdown, dei coprifuoco, dei divieti di assembramento, dei controlli biopolitici invasivi sopra e sotto la pelle.
Le forze dell’ordine teutoniche, con la delicatezza che storicamente le caratterizza, hanno utilizzato i lacrimogeni contro i manifestanti che, anziché ringraziare devotamente il nuovo ordine terapeutico che protegge le loro vite, hanno osato evocare la parola “libertà”, il lemma preferito, è noto, dei complottisti che non accettano il paradiso che lorsignori, i padroni del mondo, hanno creato in terra grazie al fedele supporto dei loro maggiordomi prestati alla politica.
Chissà, forse verrà il giorno in cui i nostri nipoti domanderanno ai dispositivi tecnici ormai dominanti: “Che cos’è la libertà?”. Risposta: “è una pericolosa dottrina complottista, lasciatela perdere e seguite ciò che vi dicono i professionisti dell’informazione”.
RadioAttività, lampi del pensiero con Diego Fusaro