Molte persone pensano che la soluzione sia levare dai piedi lo Stato. Togliamo lo Stato, torniamo a fare liberi tutti gli imprenditori. Io, che voglio difendere i piccoli imprenditori, vi dico: attenzione, che se non c’è uno Stato che vi protegge, il risultato sarà che voi sarete mangiati dagli squali, perché voi siete dei pesciolini rossi. Gli squali chi sono? Le grandi multinazionali. Quelle che stanno portando i vari Stati del mondo a diventare, con la loro classe politica, dei camerieri della finanza.
Nella mia visione di economia, quella che io chiamo “umanistica”, non mi illudo nel ruolo salvifico dello Stato. Ma riconosco che l’intervento dello Stato in economia sia necessario e doveroso. Riconosco che tale ruolo non possa prevedere una politica economica buona per tutte le occasioni. Ma che sia necessaria, una precisa scelta di campo.
Qui io sto esponendo due concetti fondamentali. Primo: che lo Stato in economia ci deve essere, eccome, se non vogliamo vivere nel Far West. Cioè in un mondo nel quale chi ha la pistola fumante vince. Il più forte, il più robusto, il più fumante, quello che ha più denaro. Che è esattamente il mondo nel quale ci hanno portato: il mondo delle corporate. E ve lo dice un docente di corporate strategy.
Il mondo delle corporate è un mondo molto pericoloso, perché fagocita il family business. Distrugge quelli che sono piccoli. Dato che il mio Paese è fatto per il 95% da quelli lì, io non posso girarmi dall’altra parte, far finta e chissenefrega se muore qualcuno o chissenefrega se qualcuno perde il lavoro o se lo deve reinventare o deve essere flessibile. Questo è un modo di ragionare cinico, di persone cattive.
Allora io dico, attenzione che ci vuole lo Stato in economia e non è necessario pensare che ci sia la politica economica buona per tutti. Anzi, vi devo sfatare questo secondo falso mantra neoliberista, e cioè che la politica economica giusta sia quello che va per lo Stato. Non è vero. Perché ogni intervento di economia, ogni intervento di politica economica, cambia la natura dello Stato, perché non è mai neutra nelle sue scelte. L’economia sposta la ricchezza da una parte all’altra. Lo Stato sposta le ricchezze, decidendo, ad esempio, diversi livelli di tassazione, di competitività, di aiuto e via discorrendo.
Quindi, se tu vuoi difendere le corporate, come fa il Governo Draghi, non puoi difendere anche le piccole imprese. Perché sono due politiche incompatibili, questi sono i due pilastri dell’economia umanistica.
Malvezzi Quotidiani, pillole di economia umanistica con Valerio Malvezzi