Giornata di manifestazione a Roma il 6 aprile 2021. Migliaia di persone sono scese in Piazza Montecitorio per protestare contro le restrizioni e le chiusure che attanagliano l’Italia da oltre un anno per far fronte al Covid. Partite Iva e imprenditori hanno voluto esprimere il loro grido di disperazione contro un Governo che sembra essersi dimenticato dei suoi cittadini, che li ha costretti a non lavorare e li ha privati degli aiuti necessari a sopravvivere.
Tante promesse in questi dodici mesi, pochi – pochissimi – i fatti.
A supporto della protesta di Roma si è schierato il senatore e fondatore di ItalExit Gianluigi Paragone. Ecco cosa ha detto a ‘Lavori in Corso’ nell’intervista di Luigi Luciani e Stefano Molinari.
“Quante volte mi avete sentito dire che il paese si sarebbe girato quando meno lo si aspettava? Adesso purtroppo è così. Se per un anno gli operatori economici sono stati illusi, sedotti e abbandonati, questa è la risposta. C’è qualcuno che addirittura arriva a suicidarsi. Noi siamo andati con le bandiere. Quando ci sono stati gli scontri con le forze dell’ordine ovviamente abbiamo abbassato le bandiere perché non appoggiavamo quel tipo di distorsione della protesta, però il contenuto della protesta c’è e ci sarà. Se qualcuno pensa di anestetizzare la protesta anestetizzando il malcontento, ha sbagliato i conti. Pensare di esaurire la narrazione della manifestazione di oggi sullo scontro vuol dire non aver capito cosa succederà domani…
Dentro quella piazza c’erano persone che arrivavano da province diverse, accomunate soltanto dal dramma di vivere una situazione assolutamente difficile da un punto di vista della liquidità. C’è stata una narrazioni insistente sull’arrivo di soldi che poi non sono arrivati. Come fai a rimanere in piedi? Noi non ce ne rendiamo conto però ci sono dei tunnel neri che vengono imboccati drammaticamente. Quando vedi tutto buio è già depressione. In questo anno i soldi che sono stati promessi non sono stati dati, però hanno pagato fior di anticipi per le mascherine e ci sono procure che stanno indagando, Cassa Depositi e Prestiti dà più del dovuto ai Benetton cioè ad Atlantia. Ci sono tante vicende per cui i soldi veri non arrivano da dove dovrebbero arrivare e invece vanno a finire in pezzi di economia che ormai è più finanziaria che economia reale.
Quello che vedi è questa grande ammucchiata che regge un Governo Draghi che il cambio di passo non lo ha ancora prodotto o reso visibile. Secondo me Draghi, da qui ai prossimi mesi, andrà avanti con le privatizzazioni e con la sua filosofia, di un uomo che è espressione della finanza e dei grandi volti bancari, e quindi non riesce a capire cosa è e cosa significhi economia reale. I piccoli imprenditori? Lui è un banchiere centrale, non li ha mai visti.
Che Draghi non vede l’economia reale è data dalla logica con cui ha fatto il suo piano ristori. La logica del piano ristori è una logica che non ti dà nulla e quello che devi fare è tarato su un pregresso, che magari era già debole, diviso per 12 mensilità. La gente legge certe cose sui titoli dei giornali e poi è tutta un’altra cosa dal commercialista. Alla fine non è che ti fai il pieno di chiacchiere e stai apposto. La cassa integrazione, ad esempio, l’hanno dovuta anticipare i datori di lavori”.