Ieri seguivo il Costanzo Show, una puntata parzialmente dedicata alla legge Zan contro l’omotransfobia. Il noto presentatore e giornalista a cui tutti gli ospiti si sono ovviamente allineati ha insistito affinché questa legge venisse approvata quanto prima definendola una legge essenziale e baluardo della civiltà.
Per sensibilizzare i telespettatori sono state mostrate quelle immagini orribili del ragazzino di Roma picchiato per aver baciato il proprio compagno in pubblico. Tutti d’accordo che quel gesto vada condannato e punito. Attenzione però a non far passare l’idea che serva una legge sull’omotransfobia per punire quel reato.
Quello che serve è semplicemente applicare la legge. Una pena e esemplare. Tolleranza zero. La violenza va condannata sempre, le leggi già esistono e le pene pure. Il vero problema è che non vengono applicate a dovere.
Concentriamoci sui processi, sulle pene, rendiamole più dure, ma attenzione a non indurre nella percezione degli spettatori l’idea che per una legge bloccata quel ragazzino che ha subito l’aggressione rischi di non avere giustizia. Questo messaggio non deve passare.
Altrimenti rischiamo l’effetto contrario, di trattare noi da diversi proprio la categoria che vorremmo far sentire integrata. Non c’è bisogno di avere leggi diverse per avere giustizia. Anche perché quella legge nasconde un sacco di insidie e spesso alimenta censure e intolleranza.
L’Italia è spaccata in due su questo tema, invece ieri su quel palco non ho visto nessuna voce contraria. Questo mi ha fatto capire che qualcuno in quel contesto non si sentisse libero di esprimere un parere diverso. Come vedete l’intolleranza si nasconde ovunque.
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