Gli agnelli sacrificali d’Italia sono le piccole imprese, i lavoratori autonomi e i liberi professionisti. L’interesse del mondo finanziario è creare una guerra tra poveri così ne beneficiano le cosiddette corporate, cioè le aziende multinazionali.
Aumentare le tasse legate al consumo, come l’Iva per esempio, genererebbe un doppio danno per imprese e consumatori senza nessun vantaggio per il sistema economico. Neanche a dirlo, è esattamente quello che abbiamo fatto nelle ultime decadi. È l’unica ricetta che il pensiero unico neoliberista sia in grado di produrre e raccomandare.
Voglio farvi osservare come il pensiero unico neoliberista, che domina l’economia dagli anni ’80, dice che dobbiamo aumentare la pressione fiscale e tagliare la spesa pubblica. Questo è un grave problema perché aumentare le tasse legate al consumo in una situazione come in quella in cui ci troviamo significa creare un effetto prociclico, cioè un effetto che continua il ciclo negativo. Oltretutto l’aumento della pressione fiscale viene fatto in modo diabolico: per esempio, tu mantieni la stessa aliquota nominale ma riduci le spese deducibili e, così facendo, aumenti il reddito imponibile.
Voi che ce l’avete con gli imprenditori dovete considerare che invece sono proprio le piccole imprese che creano posti di lavoro in Italia, è questo modello che ha consentito il miracolo economico. Guarda caso stanno cercando di scardinare tutto. Per cosa? Per le corporate, le grandi multinazionali.
Malvezzi Quotidiani, pillole di economia con Valerio Malvezzi