Pippo, la colpa non è tua. Tu non sei dentro il campo. I tuoi giocatori non possono che somigliare a se stessi. Gattuso, Tardelli, Benetti, Maldini, si nasce: non si diventa.
Ieri mi è rimasto l’amaro in bocca per la sconfitta del Benevento. La mia onestà, mi impone di dire, però, che il Milan ha vinto meritatamente. La Strega potrebbe recriminare su un rigore non concesso, a causa di una mano di Ibra; su altre azioni ‘sfortunate’ ma il divario tecnico-tattico, si è manifestato in modo nitido, in favore dei milanisti.
Vedere il viso contrito e gli occhi addolorati sulla ‘maschera’ inzaghiana, mi ha creato un malessere profondo. Pippo non merita tanto dolore; perché è un uomo passionale, leale; guerriero impavido nel suo passato da calciatore e allenatore capace e volenteroso; oltre la media. Purtroppo, il calcio, oggi (e probabilmente dalle sue origini) come ogni attività umana, si basa sul denaro. Il Milan è più ricco ed ha un passato spesso eroico nel panorama del futbol. Per esso hanno giocato i talenti più importanti dell’universo e attualmente, anche se non è a livello altissimo, ha dimostrato, in questo campionato, di esser vivo; soprattutto quando c’è Ibra dentro il campo. Basta la sua presenza a “rinvigorire” i suoi compagni di squadra. Ieri, in effetti, un po’ tutti ‘i diavoli’ hanno giocato oltre la sufficienza.
Il Benevento, nonostante i complimenti di alcuni giornalisti, la soddisfazione per i quattordici tiri in porta, il quasi gol di corner di Viola, quello di Ionita, e Lapadula su lancio di Viola, ho avuto l’impressione che abbia giocato male. La squadra sannita cammina; le altre, volano. A che cosa è dovuto ciò? Ad allenamenti sbagliati? Ad alimentazione sbagliata? A psicologia di gruppo autodistruttiva, sensocolpista e perdente? O semplicemente al fatto che la rosa della strega (al di là dei soliti noti) non sia in grado di sostenere la Serie A? Potrebbe, naturalmente, essere anche un po’ di tutto questo messo insieme. Ma il calcio non si fa col ‘maeiseismo’ si fa, oggi più che mai, in modo scientifico, e contano solo i gol.
Perciò, Pippo, la colpa non è tua. Tu non sei dentro il campo. I tuoi giocatori non possono che somigliare a se stessi. Gattuso, Tardelli, Benetti, Maldini, si nasce: non si diventa. La garra, la grinta, non la si può trasmettere con le belle parole. Nel campo vince sempre la personalità. E in questo momento, la strega, (tranne alcuni) lascia sempre a desiderare, come se i suoi sortilegi li stesse usando per favorire gli avversari.
Per finire, però, voglio dirti una cosa: ho l’impressione che nella Strega ognuno giochi per i mazzi suoi. Tranne Viola, Lapadula, Falque, Montipo’ e qualche altro che mi sfugge in questo momento. In ogni modo, il sottoscritto è qui, a tifare, fino all’ultimo minuto. Forza tutti!
Mimmo Politanò