Le posizioni dei favorevoli e dei contrari alla Legge Zan potrebbero essere considerate entrambe legittime. Come tutte le posizioni, assunte in buona fede e magari senza aver ricevuto la dovuta informazione. Migliaia di persone in questi mesi hanno manifestato a favore del Ddl Zan a fin di bene. Così come migliaia di persone, sempre a fin di bene, hanno manifestato con donne e bambini in favore della libertà di espressione e della tutela della famiglia tradizionale. Quindi contro l’approvazione di questa legge.
Tutto ciò che andrebbe fatto è far emergere i punti comuni tra le due posizioni contrapposte, in modo da arrivare a una sintesi che possa cancellare le preoccupazioni di entrambe le categorie. Chi ha avuto modo di confrontarsi a lungo in questi mesi con gli esponenti dei favorevoli e dei contrari a questa legge, sa bene che questo punto comune esiste già. Ed è la necessità di tutelare maggiormente le categorie che sono più esposte alle discriminazioni, quindi soggette ad aggressioni fisiche e verbali.
Ma come hanno fatto allora a creare una spaccatura apparentemente insanabile tra due categorie che sostanzialmente richiedono entrambe di poter tutelare la propria legittima libertà di espressione? Molto semplice: hanno volutamente azzerato il confronto, manipolando il dibattito e rendendolo a senso unico. Sui media e sui social siamo bombardati tutti i giorni da trasmissioni e testimonial Vip a favore della legge. Mentre vengono messi alla gogna i sostenitori del no.
In un intervento proprio su questa radio lamentavo di aver assistito ad una puntata del Maurizio Costanzo Show in cui si dibatteva sulla Legge Zan, ma c’erano 12 ospiti tutti a favore della Legge. In questo caso i veri censurati sono coloro che difendono la famiglia.
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