Fico, le tue parole sulla Rai nascondono un’operazione pericolosa: c’è il rischio di imporre un pensiero unico in forma totale

Ancora una volta Fico si è dimostrato epimeteico nelle sue sortite. Ancora una volta Roberto Fico non perde occasione per esprimere un’idea ampiamente discutibile, peraltro largamente condivisa dai circuiti del potere. Ebbene, a giudizio di Roberto Fico bisognerebbe opporsi alla lottizzazione della Rai.

Così titola Repubblica in data 3 maggio 2021: “Fico: basta lottizzazione, anche i 5 Stelle hanno sbagliato. Sui diritti serve uno scatto”. Ora, proviamo a commentare controcorrente ciò che ha detto Fico: la lottizzazione con tutti i suoi limiti, garantisce se non altro un barlume di pluralità di espressione e di pensiero, nella misura in cui mette capo a partiti e a correnti che, se non altro, dovrebbero in qualche modo esprimere la visione di chi li ha votati. La lottizzazione è il modo migliore, il solo probabilmente, per garantire un barlume di pluralità. In un mondo ideale, intendiamoci, non dovrebbe esservi la lottizzazione, ma nel mondo impastato di contraddizioni e miseria in cui viviamo, la lottizzazione è il solo principio in grado di garantire una qualche forma di pluralismo.

Eliminare la lottizzazione non significa eliminare l’ideologia, come forse ingenuamente Fico si figura: significa soltanto imporre un pensiero unico ribadito tale e quale sul primo, sul secondo e anche sul terzo canale della Rai. La differenza quindi non è tra una visione politicizzata, garantita dalla lottizzazione, e una visione invece neutra e pura, fatta valere dalla fine della lottizzazione. Al contrario, la differenza reale è tra un pluralismo, del quale la lottizzazione dovrebbe essere garante, e il granitico pensiero unico politicamente corretto, che satura senza distinzioni tutti i canali.

Ripeto quanto detto, onde evitare pittoreschi equivoci: non si tratta di fare l’elogio della lottizzazione in quanto tale, si tratta semmai di riconoscere che nella realtà di cui siamo abitatori, la lottizzazione con tutte le sue imperfezioni è l’unica forma in grado di far valere quel pluralismo che l’abolizione della lottizzazione, lungi dal far valere, scardinerebbe del tutto. E lo scardinerebbe del tutto proprio perché se la lottizzazione garantisce un pluralismo coatto nella misura in cui affida ciascun canale a un partito e a una corrente di pensiero, la fine della lottizzazione non restituisce canali a una visione neutra, libera e non politicizzata. Semplicemente li affida tutti a un’unica visione, a un unico pensiero, a un unico partito.

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