Friedkin, così è “la vigna dei c…..” ▷ La Stroncatura di Marcacci

Da che mondo è mondo e soprattutto da che Roma è Roma un posto dove, qualsiasi cosa accada, tutto continua a scorrere come se nulla fosse, viene definito “la vigna dei co….”

Il Presidente ci perdonerà, per l’espressione vernacolare e sin troppo verace contenuta nel titolo odierno. In realtà, non crediamo che in Texas esista una definizione equiparabile; chissà però se esiste una situazione, ormai cronicizzata (anche se Fonseca continua a definirla “momento”) paragonabile a quella della Roma in una delle tante altre aziende del Gruppo Friedkin. E chissà se in tal caso la farebbero da padrone silenzio assoluto e mancanza di prese di posizione. Crediamo di no, in tutta onestà.

Questo continua a disorientarci, francamente: la stagione della Roma dopo la disfatta di Manchester poteva già definirsi mediocre; dopo una serata come quella di ieri a Marassi comincia a sembrare umiliante e non dovrebbe esserlo soltanto per i tifosi. Ecco perché già da un po’ di tempo, un bel po’ di tempo, invochiamo dichiarazioni e, soprattutto, prese di posizione significative, anche dal punto di vista simbolico, da parte dei proprietari della Roma.

Non è possibile, per esempio, che dopo prestazioni indecorose come quella di Manchester non venga in mente a nessuno la decisione di andare in ritiro, un ritiro autentico, punitivo e al tempo stesso responsabilizzante. Non è plausibile che si lascino soltanto trapelare gli umori, per interposta persona, dei vertici presidenziali e che non ci si pronunci nemmeno con un paio di righe di comunicato. Così come, d’altro canto e non vi sembri un paradosso, non è stato giustificabile che, nei precedenti momenti critici attraversati dall’allenatore, nessuno abbia mai pensato di pronunciarsi per rafforzarne la posizione, quando c’era ancora un salvabile da salvare.

Questa squadra non ha grandi leader, perlomeno non ancora: lo abbiamo capito un po’ di tempo prima di arrivare a Old Trafford; lo abbiamo visto con drammatica evidenza durante la semifinale di andata. Se nella stanza dei bottoni si lascia semplicemente che tutto scorra, in un’atmosfera di mestizia crescente, che da troppo tempo e per troppe partite ha visto visto aumentare la rassegnazione e svanire la rabbia, i giocatori continueranno a infilare figure pietose come quella di ieri; il tecnico si limiterà a veleggiare verso la conclusione della stagione; i tifosi non avranno nemmeno la “soddisfazione” di essere ascoltati per le loro doglianze e la loro indignazione.

Da che mondo è mondo e soprattutto da che Roma è Roma un posto dove, qualsiasi cosa accada, tutto continua a scorrere come se nulla fosse, viene definito in maniera così colorita. Anche per questo, Fonseca ha concesso un giorno di riposo alla squadra.

Paolo Marcacci