Nonostante alcune manovre che da anni remano contro, il Metodo Di Bella continua a racimolare risultati e evidenze scientifiche. Avanzano i progressi della “scelta antitumore” ideata da Luigi Di Bella e portata avanti da Giuseppe Di Bella. Padre e figlio, entrambi dottori, una vita passata tra libri e laboratori.
“Dal 2004 a oggi – racconta in diretta il Prof. Di Bella – si sono presentati 533 tumori alla prostata”. Di questi una recente pubblicazione della Fondazione ha documentato come almeno “sedici casi hanno risposto molto bene senza operazione, senza chemio, senza radio, applicando come terapia di prima linea il Metodo Di Bella”.
Sembra davvero essere arrivato il momento di raccogliere i frutti di questo lavoro mai accettato dalla comunità scientifica. Qualcosa si muove anche su quest’ultimo versante. Letto il lavoro sopracitato infatti, lo stesso Giuseppe Di Bella in diretta ha annunciato di aver ricevuto un invito dalla Società Europea di Oncologia per un Congresso che si svolgerà il prossimo autunno a Vienna.
Queste le parole del Dott. Di Bella ai microfoni del direttore Ilario Di Giovambattista, il Prof. Enrico Michetti e Stefano Raucci.
“Allora in questo momento 533 tumori alla prostata che si sono presentati in Fondazione dal 2004 a oggi. 533 casi di tumori alla prostata. Un altro degli elementi che cerchiamo di risolvere con la collaborazione dei colleghi è quello di potere cominciare a revisionare dei risultati. Quando io devo esaminare 533 cartelle per pubblicare un caso e per portarlo a un congresso devo dare tutta una serie di elementi.
Ad un certo punto siamo stati invitati a un congresso di oncologia a Vienna. Ci è arrivato un invito perché hanno letto la pubblicazione che abbiamo fatto su sedici casi di tumori alla prostata che hanno risposto molto bene senza operazione, senza chemio, senza radio, applicando come terapia di prima linea il Metodo Di Bella.
Però dovete fare attenzione ad un punto: sono 533 cartelle, bisogna telefonare a ognuno di loro, sapere come stanno, quali sono le condizioni attuali. Lì che cosa ci vuole? Ci vuole una collaborazione importante, un certo numero di personale.
Adesso abbiamo tempo fino a settembre per il congresso di Vienna. Adesso in studio ho 4 dottoresse che collaborano, mi stanno aiutando. Comunque si sta facendo un certo tipo di lavoro. Ne approfitto per dire una cosa: la differenza tra il nostro risultato e il risultato delle terapie attuali è soprattutto l’intervento su quel percorso più insidioso del tumore per mutazione. Perché inizialmente oggi l’oncologia ottiene buoni risultati per il tumore alla prostata. Anche al di fuori dell’intervento. Perché fanno un blocco dell’ormone sessuale maschile che ha un ruolo importante nella crescita.
Ora, quello dura per un po’ di tempo. Dopo un po’ di tempo cosa succede? La siero-tumorale per mutazione diventa ormono-resistente. E non intervengono neanche sul meccanismo di crescita primario del tumore che è l’ormone della crescita. Se io mi prendo in cura un paziente con tumore alla prostata, che rifiuta l’operazione, rifiuta la radioterapia, io faccio un blocco completo dell’accesso a tutto quello che fa crescere i tumori.
Contemporaneamente gli impedisco le vie di fuga dei tumori, le mutazioni. L’accoppiata di elementi non ancora valorizzati ci ha portato a evitare l’operazione, abbiamo recuperato una quantità impressionante di tumori alla prostata. Ne abbiamo parecchi non operati in queste condizioni con terapie di prima linea che vanno bene. Adesso si tratta di pubblicarli tutti.
È un percorso che in alcuni casi, attenzione in alcuni casi, può consentire l’eliminazione del tumore. Attenzione: nelle banche dati mondiali non c’è una casistica di tumori della mammella guarito senza operazione. Uno che sia uno pubblicato con terapie oncologica non esiste. Ce ne sono 20 pubblicati e curati con la Terapia Di Bella, non operati, non chemio, non radio trattati, 20 sono disapplicati.