Questo nostro paese, dal punto di vista della sicurezza sul lavoro, è davvero arretrato. Arretrato da tanti, tanti anni. Tutti i governi ne hanno la responsabilità, non ultimo il Governo Draghi perché stanno accadendo delle cose e non si cambia assolutamente nulla.
Muoiono le persone, e dietro questa drammatica vicenda dei morti sul lavoro si potrebbe inserire anche il fattaccio della funivia. Perché?
Perché è lo stesso concetto.
Per risparmiare, per guadagnare di più, per il profitto, c’è un collegamento tra queste cose.
Si sottovalutano le normative. Non ci sono controlli. Non c’è formazione adeguata. E poi ci sono proprio dei casi voluti: penso al caso della funivia ma anche agli ultimi infortuni sul lavoro. Ogni giorno ce ne sono almeno tre o quattro.
Dal punto di vista dei controlli e della formazione sulla sicurezza, non si spende nulla. Pensate a un’area come quella di Prato con migliaia di aziende: ci sono sei – dico sei – ispettori sul lavoro. Così non si può fare controllo, e pensate che con il Governo Conte abbiamo assunto 3000 navigator, cioè a farsi insegnare dagli impiegati delle agenzie del lavoro come si doveva cercare occupazione. Fossero stati inseriti negli ispettorati del lavoro, avrebbero contribuito a ridurre i rischi sul lavoro; sarebbero stati soldi spesi meglio.
Proprio per questi motivi, per ridare dignità al nostro Paese, per ridare la Repubblica italiana ai lavoratori, faremo una grande manifestazione in tutte le città italiane: mercoledì 2 giugno manifestano 30 città (di cui tutti i capoluoghi di regione). Il tema sarà “L’Italia a chi lavora“, diritti sociali!
Basta con tutto il resto, fatto appositamente per nascondere la mancanza di diritti sociali.
Il 2 giugno saremo a Roma, a Piazza Testaccio dalle 14:30 e il sottoscritto parlerà alle ore 17:00.
Buon lavoro a tutti.
3 minuti con Marco Rizzo
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