Davvero in pochi, forse nessuno, avrebbe potuto credere la sera in cui l’Inter di Mourinho ha completato lo storico Triplete (Scudetto, Coppa Italia, Champions League) che per vedere nuovamente l’Inter Campione d’Italia sarebbero dovuti trascorrere 11 anni.
A spezzare l’incantesimo è arrivato sulla panchina nerazzurra proprio uno degli uomini simbolo di quest’ultimo decennio di dominio pressoché esclusivo della Juventus, Antonio Conte. Il tecnico salentino ha vinto alla guida dei nerazzurri il suo 4° scudetto personale (a cui può sommare anche il titolo di Premier League conquistato con il Chelsea). Sono solo 4 gli allenatori nella storia della Serie A che possono vantare un numero di scudetti ancora superiore:
Trapattoni 7 (Juventus 1976-1977, 1977-1978, 1980-1981, 1981-1982, 1983-1984, 1985-1986, Inter 1988-1989)
Allegri 6 (Milan 2010-2011, Juventus 2014-2015, 2015-2016, 2016-2017, 2017-2018, 2018-2019)
Capello 5 (Milan 1991-1992, 1992-1993, 1993-1994, 1995-1996, Roma 2000-2001)
Lippi 5 (Juventus 1994-1995, 1996-1997, 1997-1998, 2001-2002, 2002-2003)
L’Inter si riporta così davanti al Milan per numero di scudetti vinti (19 contro 18) ed ora la conquista della “Seconda Stella” e a un “solo” titolo di distanza.
L’unico calciatore della rosa dei nerazzurri ad essere già stato Campione d’Italia è l’ex-juventino Arturo Vidal che quest’anno non ha avuto il ruolo da protagonista che, soprattutto Conte, si aspettava da lui, ma che ha realizzato la sua unica rete proprio nella partita simbolo della stagione: la vittoria in campionato contro la Juventus che, di fatto, quella sera, alla penultima giornata del girone d’andata, ha segnato un simbolico passaggio di consegne dopo i 9 anni di scudetti bianconeri.
Tutto ciò, nonostante, in quel momento, in testa alla classifica, ci fosse ancora il Milan… superato 4 turni più avanti, proprio alla vigilia del derby di ritorno che ha visto poi i nerazzurri trionfare (3-0).
Nonostante 5 punti non rappresentassero di certo un vantaggio incolmabile, la sensazione di scudetto ormai raggiunto dopo il derby era ormai diffusa fra tifosi e addetti ai lavori.
Vidal è uno dei 14 giocatori della rosa dell’Inter ad essere andati in gol in campionato.
Giocatori capitanati chiaramente da Romelu Lukaku, trascinatore ancor di più di quanto non dicano i 21 gol realizzati. Non a caso l’attaccante belga è in testa anche nella classifica degli assist (evento non così frequente per il bomber principale della squadra)
Sul podio dei marcatori, Hakimi, difensore da 7 gol in campionato (secondo in Serie A solo all’atalantino Gosens come gol realizzati dai difensori) e altro uomo simbolo della stagione nerazzurra.
Oltre alla solidità difensiva (prerogativa delle squadre di Conte), i gol giunti dalla difesa sono state una chiave della forza interista che hanno potuto contare anche su altre 10 reti oltre a quelle del citato Hakimi (Skriniar, D’Ambrosio, Darmian, De Vrij).
Ecco la lista completa di gol e assist in campionato:
CALCIATORE | GOL | ASSIST |
R. Lukaku | 21 | 10 |
M. Lautaro | 15 | 5 |
A. Hakimi | 7 | 6 |
A. Sanchez | 5 | 5 |
N. Barella | 3 | 6 |
I. Perisic | 3 | 4 |
M. Darmian | 3 | 2 |
M. Skriniar | 3 | 0 |
D. D’Ambrosio | 3 | 0 |
R. Gagliardini | 2 | 1 |
C. Eriksen | 2 | 0 |
M. Brozovic | 1 | 6 |
A. Vidal | 1 | 1 |
S. de Vrij | 1 | 0 |
A. Bastoni | 0 | 3 |
A. Young | 0 | 3 |
A. Kolarov | 0 | 1 |
A. Ranocchia | 0 | 1 |
Menzione speciale va sicuramente data alla stagione di Barella, calciatore totale che ha saputo abbinare alla quantità del suo gioco, anche 3 gol e 6 assist in campionato.
Così come un’altra menzione speciale la merita Bastoni (scommessa vincente di Conte), difensore di soli 22 anni che gioca con la classe di un veterano e che proprio insieme a Barella, rappresenterà ai prossimi Europei una ritrovata italianità dell’Inter dopo anni di forse eccessiva “internazionalizzazione” della squadra. A dispetto del nome e della storia dell’Inter, avere un blocco “italiano” (formato anche da Darmian, D’Amborsio, Sensi, Gagliardini, Ranocchia, Pinamonti e Padelli), è stato un ulteriore vantaggio che Conte ha già potuto sperimentare alla Juventus e che, certamente, ha ancor di più compreso dopo l’esperienza da CT della Nazionale.
Nonostante qualche ottima partita (su tutte il già citato derby di ritorno e l’altra partita chiave all’andata contro il Napoli quando solo le sue parate consentirono all’Inter di conseguire il prezioso successo) uno dei protagonisti meno brillanti della stagione nerazzurra è stato il portiere e capitano Samir Handanovic, autore di parecchie prove al di sotto della sufficienza.
Eppure è proprio lui a capitanare la classifica delle presenze non avendo saltato finora neanche un minuto di campionato:
CALCIATORE | MINUTI | TITOLARE |
S. Handanovic | 3.060 | 34 |
N. Barella | 2.691 | 30 |
R. Lukaku | 2.673 | 30 |
A. Bastoni | 2.666 | 30 |
S. de Vrij | 2.642 | 29 |
M. Skriniar | 2.599 | 29 |
A. Hakimi | 2.404 | 26 |
M. Brozovic | 2.372 | 27 |
M. Lautaro | 2.315 | 27 |
I. Perisic | 1.663 | 19 |
M. Darmian | 1.243 | 14 |
A. Young | 1.230 | 14 |
C. Eriksen | 1.212 | 15 |
A. Vidal | 1.141 | 14 |
R. Gagliardini | 1.076 | 12 |
A. Sanchez | 1.022 | 10 |
S. Sensi | 492 | 3 |
A. Ranocchia | 434 | 5 |
D. D’Ambrosio | 419 | 4 |
A. Kolarov | 387 | 4 |
A. Pinamonti | 51 | 0 |
M. Vecino | 31 | 0 |
L’Inter si è dimostrata anche correttissima sul campo con una sola esplusione (quella peraltro molto discussa di Sensi in Lazio-Inter) e pochissime ammonizioni (solo Brozovic, Hakimi, Barella e Bastoni sono stati squalificati per cumulo di ammonizioni):
CALCIATORE | GIALLI | ROSSI |
M. Brozovic | 7 | 0 |
A. Hakimi | 6 | 0 |
N. Barella | 5 | 0 |
A. Bastoni | 5 | 0 |
R. Lukaku | 4 | 0 |
M. Darmian | 4 | 0 |
A. Young | 4 | 0 |
M. Lautaro | 3 | 0 |
I. Perisic | 3 | 0 |
A. Vidal | 3 | 0 |
D. D’Ambrosio | 2 | 0 |
A. Ranocchia | 2 | 0 |
S. de Vrij | 2 | 0 |
R. Gagliardini | 2 | 0 |
S. Sensi | 1 | 1 |
M. Skriniar | 1 | 0 |
S. Handanovic | 1 | 0 |
C. Eriksen | 1 | 0 |
Chiudiamo l’analisi indagando su 5 particolari classifiche di rendimento (calcolate solo sui calciatori che hanno accumulato in campionato almeno il 25% delle presenze sulle partite totali) che dimostrano come i giocatori più importanti della squadra siano stati davvero sempre gli stessi:
CALCIATORE | DRIBBLING |
R. Lukaku | 52 |
M. Lautaro | 33 |
N. Barella | 32 |
CALCIATORE | PASSAGGI CHIAVE |
R. Lukaku | 51 |
N. Barella | 46 |
M. Brozovic | 42 |
CALCIATORE | PASSAGGI RIUSCITI |
M. Skriniar | 1.844 |
A. Bastoni | 1.834 |
M. Brozovic | 1.793 |
CALCIATORE | TACKLE |
N. Barella | 55 |
M. Brozovic | 50 |
M. Skriniar | 46 |
CALCIATORE | FALLI SUBITI |
M. Lautaro | 51 |
N. Barella | 50 |
R. Lukaku | 44 |
Vittorio de Gaetano