Pensate se Juventus – Inter giocata ieri sera fosse stata una sfida Scudetto, cosa ne sarebbe scaturito? È la domanda che qualcuno si è posto nel “day after” di un derby d’Italia che ha presentato un elemento di continuità con le sfide del passato: le polemiche sull’arbitraggio. In effetti, tanti sono gli elementi su cui discutere, considerando che la partita dell’Allianz Stadium è stata ricca di episodi controversi che hanno inciso sul risultato finale.
Rigori, espulsioni, contatti al limite: tanta carne sul fuoco per arbitro in campo (Calvarese) e Var (Irrati), finiti presto nell’occhio del ciclone. Il clima di una partita sempre infuocata ha contribuito a ingigantire la bufera per la mano pesante che l’on field review ha avuto sul match. Proprio l’abuso di questo strumento sarebbe stata la miccia che ha poi sollevato il polverone di queste ore.
È giusto che il Var intervenga sui contatti di gioco, oltrepassando in questo modo l’interpretazione del fischietto in campo? Questa gestione quali pieghe sta prendendo? Ne ha parlato in diretta l’ex arbitro Luca Marelli, ospite di Francesco Di Giovambattista, Renzo Giannantonio e Paolo Marcacci nella mattinata de “Il calcio è servito”. Ecco l’intervista a Luca Marelli.
“Protocollo letto da pochi e capito ancora meno”
“Allora il problema è su due livelli. A livello mediatico, a livello mass-mediatico più che altro, il problema del momento in cui deve essere utilizzato o non il protocollo è un caos dall’inizio, perché il protocollo lo hanno letto in pochi e lo hanno capito ancora meno. Dal punto di vista arbitrale è un problema che è nato negli ultimi due mesi, ed è impossibile negarlo. Già un mesetto fa lo avevo sottolineato in occasione di Udinese – Torino, partita che avevo visto io, i tifosi dell’Udinese e i tifosi del Torino. Fino a quando succede in partite di questo genere il problema mediaticamente non si pone perché non gliene frega niente a nessuno, parliamoci chiaro. E’ come se succedesse qualcosa di particolarissimo oggi in Udinese – Sampdoria: a chi può fregare? Non conta niente.
Il problema già la settimana scorsa, invece, si è visto un pochino di più per Benevento – Cagliari, con l’utilizzo del Var fuori protocollo. Infatti Doveri e Mazzoleni sono fermi. Si arriva ora a Juventus – Inter che si gioca il 15 maggio, per fortuna. Perché se si fosse giocata a marzo sarebbero volate le bombe.
Quello che è successo ieri è sotto gli occhi di tutti. Il problema c’è stato alla prima on field review, al ventiduesimo sul calcio di rigore assegnato alla Juventus. Perché dopo è stato un inseguirsi. Se è intervenuto al ventiduesimo deve intervenire anche al trentaduesimo. Se interviene al trentaduesimo deve intervenire anche sull’autogol di Chiellini. E poi sarebbe dovuto intervenire per coerenza anche sul rigore finale. Il problema è che è venuto fuori il caos. A cosa è dovuto?
Io sono dell’idea che ho sempre difeso Rizzoli perché ha dovuto fare ‘le nozze coi fichi secchi’, soprattutto negli ultimi 3-4 anni. Ultimamente anche lui è calato. Ha delle responsabilità, perché oggettivamente sull’utilizzo del Var nell’ultimo mese e mezzo non si capisce assolutamente più niente. Persino un mese e mezzo fa era facilissimo ‘indovinare’ o prevedere il momento nel quale il Var sarebbe stato utilizzato. Nell’ultimo mese e mezzo io sinceramente sono molto in difficoltà a capire. Ieri alla prima on field review sono rimasto a bocca aperta davanti al televisore”.
Se il Var diventa moviola in campo
“Il protocollo è stato scritto in questa maniera proprio per evitare quello che è successo ieri. Se prendiamo una partita qualsiasi e prendiamo un qualsiasi calcio d’angolo, su un qualsiasi calcio d’angolo troviamo un rigore o un fallo in attacco. Ma non è calcio questa roba. Il calcio è un gioco di contatto, esattamente come il basket. Ma nel calcio non tutti i contatti sono falli. Se dovessimo utilizzare il Var come è stato utilizzato ieri sera altro che 187 rigori dell’anno scorso, si arriva a 400 facile.
A me come viene utilizzato il Var in Europa piace molto. Perché in Europa si interviene veramente pochissimo, ma proprio su episodi eclatanti. Per dire, ieri l’episodio di Genoa – Atalanta con il rigore assegnato al Genoa per il fallo di mano di Gosens, quello è un episodio da Var. Perché il fallo di mano in campo è di una difficoltà enorme da vedere, è l’incubo degli arbitri perché avviene in un nano secondo. Basta un battito di ciglio e lo si perde. E soprattutto è un episodio inatteso. E’ difficile da individuare. Ieri Gosens ha commesso un fallo di mano molto evidente, il Var interviene, calcio di rigore. Ma se entriamo nella valutazione di contatti in area di rigore, sulle trattenute, è finita.
Facciamo due esempi (di Juventus – Inter). Uno per parte così almeno è par condicio. Sul primo rigore: perché non è stato valutato il fatto che Chiellini si è aiutato con le braccia? Sul gol concesso all’Inter: perché non è stato valutato che anche Lukaku si è appoggiato a Chiellini?
Alla fine è questo il motivo per cui il Var ha questa asticella così alta, devono rimanere contatti di gioco, non devono diventare opera di moviola. Questa è moviola in campo. E la moviola in campo ha questo problema, che per qualsiasi episodio si può trovare qualcosa di irregolare. Perché è il gioco del calcio”.
“Rizzoli ha perso la barra”
“Il fatto che ultimamente le voci su una sostituzione di Rizzoli si stiano facendo molto insistenti, secondo me dà l’idea di quello che è il problema. A mio parere nell’ultimo periodo Rizzoli un po’ la barra l’ha persa. Perché la verità è che al Var ognuno va per la sua strada. E non si capisce più niente. Se ognuno va per la sua strada è evidente che manca qualche linea guida precisa. Secondo me questo ultimo periodo a livello di Var è terribile, perché non c’è nulla di peggio di non avere la minima idea di quello che potrebbe accadere. Questo secondo me è il punto fondamentale”.
Arbitri tv?
“Bisogna fare tanta opera di comunicazione per spiegare. Altrimenti non se ne esce. Non se ne esce perché continuano ad esserci troppe valutazioni discordi. Se un protocollo esiste deve essere spiegato. Questo è stato il grande errore sin dall’inizio, si è generata confusione sul protocollo, sull’utilizzo del Var, sin dall’inizio.
Se ci fossero delle spiegazioni chiare, non sarebbe successo nulla di tutto ciò. Per quanto mi riguarda io ho sempre cercato di spiegare cosa diavolo sia questo benedetto protocollo. Facendo anche capire quando deve intervenire e quando non deve intervenire. Ma se poi vengono diffuse teorie senza senso, diventa difficile che una voce sola possa farsi ascoltare da tutti. Questo è il problema dell’AIA: deve spiegare. Andare in televisione a far parlare Orsato di un episodio di tre anni fa, oppure Irrati per dire che in quel dato episodio è stato deciso bene o male, non serve a niente.
La questione è che l’AIA avrebbe dovuto cominciare questa opera di comunicazione dal basso. Non si inizia mai il corso di studi dall’università, si inizia sempre dalle elementari. Anzi dall’asilo. L’elementare qual è? Un proprio profilo YouTube con dei video-spiegazione non offerti da una trasmissione, ma offerti da un designatore che parla con uno dell’AIA e spiega il motivo per cui si è arrivati a una certa decisione”.
Pairetto prova monumentale nel derby
“Pairetto viene indicato come un arbitro pessimo. Ieri sera non ha offerto una buona prova, ieri sera nel derby Pairetto è stato eccezionale. E non bisogna per forza chiamarsi Orsato per offrire una prestazione eccezionale. Ieri sera in ambito arbitrale la prestazione di Pairetto è stata monumentale. Non ha sbagliato niente. Ieri sera è stato perfetto. I giocatori non hanno mai protestato perché hanno riconosciuto che c’era in campo un arbitro che stava arbitrando. Ha arbitrato in maniera perfetta un derby che non sarà mai una partita come le altre. Anche se è un’amichevole estiva”.
“Ieri sera brutto spot per il Var”
“Ieri il Var è stato utilizzato in maniera sbagliata. Il concetto è che ieri sera è stato sbagliato tutto, al di là di Calvarese che ha arbitrato in maniera terribile e la prima decisione giusta l’ha presa al 91′. Ma, anni fa quei rigori non sarebbero stati tali perché non sarebbero stati fischiati. Quello di Cuadrado per esempio qualche anno fa sarebbe stato rigore con e senza Var. Nel senso, una volta fischiato era rigore. Poi lo si rivede e ci sarebbero state polemiche, esattamente come ci sono oggi. Ma oggi la polemica è perché il Var non è intervenuto? E la polemica tutto sommato non è sbagliata. Ieri sera quello non è un episodio da Var, io sono d’accordo. Ma dato che c’è stata una linea dal ventiduesimo del primo tempo con tre interventi del Var molto oltre il protocollo, per coerenza bisogna utilizzarlo anche per quello. E si va a vedere che Perisic non ha fatto nulla. Io non sto dicendo che Cuadrado ha simulato, ma è semplicemente un contatto di gioco. Non c’è un’infrazione da parte di Perisic. Il problema è che ieri sera è stato un brutto spot per il Var. Ieri sera abbiamo visto tutto ciò che di negativo può portare la moviola in campo.”