Così parlò Mario Draghi: a partire dalla seconda metà di giugno sarà pronto il green pass europeo, nell’attesa il Governo italiano ha introdotto un pass verde nazionale che entrerà in vigore a partire dalla seconda metà di maggio. Queste le sue parole nel corso della conferenza stampa convocata a conclusione del G20 con i ministri del turismo.
Insomma Draghi spiega che mentre attendiamo l’arrivo del green pass europeo, l’Italia si porta avanti con i lavori. Il permesso nazionale permetterà di viaggiare senza restrizioni, a patto che si disponga del permesso stesso. Grazie al pass italiano, ha affermato, i turisti saranno in grado di spostarsi da un paese all’altro senza quarantena, ma solo se potranno dimostrare di essere guariti dal Covid, vaccinati o negativi al tampone.
La notizia buona si accompagna a quella negativa. Buona è la notizia secondo cui finalmente si recuperano quote delle libertà sospese, meno buona pare la notizia per cui potranno beneficiare di tale libertà solo quanti possano dimostrare di essere guariti dal Covid, vaccinati o negativi al tampone.
Insomma, non è vero che venga restituita la libertà sequestrata. O è vera, ma solo per quanti si rivelino, esibendo il pass corrispondente, sudditi zelanti del leviatano terapeutico, piegandosi quindi al nuovo rito del controllo biopolitico incessante sopra e sotto la pelle.
La libertà che ci hanno sottratto non ce la restituiscono sic et simpliciter, per averla occorre abbassare la testa e fare ciò che lor signori hanno deciso per noi. In caso contrario si resta privi della libertà di movimento. Si chiama ricatto e la storia del genere umano l’ha conosciuta non poche volte.
RadioAttività, lampi del pensiero con Diego Fusaro