Inter, è qui la festa. I nerazzurri coronano una stagione trascorsa in gran parte in testa alla classifica di Serie A, vincendo lo Scudetto al primo ‘match point’ disponibile. Con la complicità di Sassuolo e Atalanta, ieri pomeriggio il Biscione si è matematicamente laureato Campione d’Italia per la diciannovesima volta.
Un Tricolore che pone fine a un’attesa lunga 11 anni, quando nell’anno del Triplete, il 2010, l’Inter conquistava il suo quinto campionato consecutivo e da lì a poco avrebbe concluso il suo ciclo trionfale. Una squadra che ricorda molto bene, forse meglio di chiunque altro, l’allora presidente dell’Inter Massimo Moratti, che questa mattina è intervenuto in diretta con il direttore Ilario Di Giovambattista, Zeljko Pantelic e i nostri opinionisti. Moratti ha tracciato il suo personalissimo bilancio della stagione nerazzurra e gettando uno sguardo sul futuro del club, tra Antonio Conte e la proprietà di Suning.
Ecco l’intervista a Massimo Moratti a Radio Radio Mattino Sport&News.
“Grande piacere”
“È stato bellissimo. Lo dico sinceramente: ci aspettavamo certo di vincere, ma poi nel momento che hai vinto la cosa è certa e ti fa veramente un grande piacere”.
A chi dedica il Tricolore?
“Alla gente, ai tifosi, gli è stato fatto un regalo senza che potessero partecipare molto. Quindi è tutto da dedicare a loro”.
Conte decisivo per lo Scudetto?
“Assolutamente sì. Assolutamente è stato quello che ci ha fatto vincere lo Scudetto, in poche parole. La tenacia, la capacità di tenere insieme la squadra, la capacità di puntare all’obiettivo senza mai demordere. Devo dire bravissimo”.
Vincere dopo nove anni di Juventus
“Forse non ce lo aspettavamo all’inizio dell’anno perché pensavamo ancora alla Juventus come continuità. E invece questa è stata una sorpresa. Non più una sorpresa se guardiamo il campionato, perché comunque la Juventus (purtroppo per lei) non è riuscita a esprimersi ancora al meglio.
E’ una caratteristica dell’Inter, quella di voler vincere facendo gruppo e facendo squadra, dando l’impressione di forte carattere. Pur nella sua pazzia e nel fatto che c’è sempre qualcosa di sorprendente. Diciamo che questa è una caratteristica della società”.
Zhang? Per quanto riguarda il futuro non so cosa possa succedere. Spero che possano rimanere e trovino una soluzione ai problemi che ci sono stati per tutti quest’anno. E quindi spero che ce la facciano a portare avanti le cose. Credo di sì, perché ho sentito Steven piuttosto carico. E quindi spero che ce la facciano.
Barella il più rappresentativo
“Come spirito di interista certamente è Barella. Come entusiasmo, quello che il suo ruolo il centravanti Lukaku: quest’anno è stato quello che ha trascinato tutti. Io credo che avere davanti qualcuno di molto forte serva tantissimo”.
“Da Conte mi aspettavo qualcosa di più concreto per il futuro”
“Conte ha un carattere strano. Può darsi che pensa ‘adesso basta: mi sono sforzato, ora lasciatemi un paio di giorni di tranquillità e non parliamo del futuro’. Mi aspettavo anche io qualcosa di più concreto per il futuro, ma speriamo che sia dovuto solo a un fatto di carattere e non a un progetto diverso da quello dell’Inter.
Iniziare un ciclo nuovo? Speriamo. E’ sempre la speranza di quando vinci qualcosa. Credo la squadra ci sia, l’allenatore c’è, la società ne abbiamo appena parlato potenzialmente potrebbe essere fortissima. Quindi speriamo che ritorni a quel livello”.