“Oltre 50 studi fanno a pezzi il lockdown: inutili o addirittura controproducenti” ▷ Dragoni

Chiudere o non chiudere? È questo il dilemma contemporaneo nell’era del Covid, forse proprio il segno dei tempi di una società alla ricerca di una nuova normalità. Un modo di vivere mai “sperimentato prima” fatto di isolamenti, costanti controlli e mascherine sempre a portata di mano. Sono quelli che nel gergo tecnico della ricerca epidemiologica vengono chiamati “interventi non farmaceutici” e sui quali i pareri sono tutt’altro che univoci.

Sull’effettiva efficacia delle misure messe in campo contro il Covid ormai corrono gli studi che smentiscono oltre un anno di politiche sanitarie basate sulle restrizioni. Chi ha provato a metterli insieme è il commentatore de La Verità Fabio Dragoni, che ha di recente pubblicato un articolo sugli oltre “50 studi che fanno a pezzi il lockdown”.

Intervenuto in diretta, ospite di Fabio Duranti e Francesco Vergovich, il giornalista ha descritto il suo lavoro citando virologi di fama mondiale e riportando i risultati delle loro ricerche.

Ecco l’intervento di Fabio Dragoni a “Un giorno speciale”.

“Esiste un’enormità di lavori scientifici, fatti da oltre 200 scienziati in tutto il mondo (quindi non è che stiamo parlando di soltanto Israele, Francia o Italia). No, non c’è Paese nel mondo dove non ci sia un’università prestigiosa dove sono pubblicati studi scientifici che sostanzialmente dicono che cosa? Che le chiusure, che apparentemente sembrano essere l’uovo di Colombo per contenere la diffusione del virus, in realtà sono molto costose. Esageratamente costose.

Addirittura a un certo punto uno dei più noti Ioannidis, epidemiologo di fama mondiale con un indice H di 214. – vuol dire che questo Ioannidis ha pubblicato almeno 214 studi – sostanzialmente dice che l’asserzione che le chiusure servono è sfacciatamente esagerata. Dice proprio così: “Sfacciatamente esagerata”. Quindi nella sostanza questi studiosi tutti, con maggiori e minori sfumature, dicono che gli interventi sono esageratamente costosi o che è impossibile valutarli. Quindi chiunque dica che vi sono dei benefici lo fa senza una pezza di appoggio. La stragrande maggioranza di tutti questi studi dice che sostanzialmente sono inutili. E poi ce ne sono alcuni che dicono che addirittura le chiusure sono dannose”.