Da 1,9 milioni di poveri a 5,6; da 820mila famiglie in povertà assoluta a 2 milioni di nuclei familiari che si ritrovano sotto questa infausta dicitura. E non si tratta solo di effetti pandemici, per quanto devastanti, perché parliamo di dati che vanno dal 2005 al 2020, anno che ha solo aggravato un dato che va in costante peggioramento da anni.
Per ora non è successo: con l’euro non stiamo lavorando un giorno in meno come guadagnassimo un giorno in più, anzi. In molti si ritrovano ora a rimpiangere il vecchio sistema, gli anni ’90, il pentapartito, che per quanto macchiati da vicende di cronaca note, non hanno mai portato a tali dati di povertà.
Dati che ora l’Italia vorrebbe migliorare usufruendo del debito comune – che comune non è – del Recovery Fund, un accordo con condizionalità politiche che ci sottopone a un duro controllo da parte dei nostri debitori, e gli dà l’autorizzazione a darci direttive su come spendere quel denaro.
Ecco dunque che vediamo la transizione ecologica incassare più fondi della sanità nel discusso Recovery Plan, ecco che le piccole e microimprese, che costituiscono la stragrande maggioranza della forza lavoro italiana, vedono il futuro più nero, magari alla mercé di gruppi più grandi, che di questi tempi la parola crisi non sanno neppure cosa voglia dire.
Su questo abbiamo fatto il punto della situazione insieme al Prof. Valerio Malvezzi, che ha snocciolato tutti i dati inquietanti a ‘Un Giorno Speciale’.
“Gli italiani continuano tutti i giorni a parlare di virus. Stiamo andando verso un’Italia spaccata in due nella quale il disegno mentale è molto semplice: quello di creare una lotta di potere e di culture, per esempio tra il mondo pubblico garantito e il mondo provato, tra diversi tipi di mondo privato, tra quelli che lavorano e che non lavorano, ed è molto facile far emergere gli egoismi.
Molti mi odieranno per quello che vi dirò, ma sono qui per dire cosa succede dal punto di vista economico e ve lo sbatto in faccia.
Che impatto ha avuto la pandemia sui redditi degli italiani? Un occupato su tre ha avuto un calo di reddito. C’è chi ha avuto una riduzione del 5%, chi del 10% e chi sopra il 30%.
Se venti anni fa mi avessero raccontato che in un anno ci sarebbe stato un calo del Reddit degli italiani del 30%, avrei pensato che era un matto chi diceva una roba del genere. Da film di fantascienza.
I diversamente intelligenti che pensano che l’Europa ci abbia salvato guardino i dati: dal 2005 al 2020 abbiamo un’esplosione di povertà in Italia. Queste cose andrebbero fatte vedere nelle scuole, sul Tg1, sulla Rai a tutti quelli che sono eurofili, perché questi sono i numeri. Dal 2005 al 2020 noi siamo passati da 2 milioni di poveri assoluti a 6 milioni di poveri assoluti. In 15 anni grazie a mamma Europa la povertà è triplicata.
Circa 2 italiani su 3 lavorano nelle piccole e medie imprese, sette su dieci lavorano nelle microimprese, che secondo questi dati sono quelle che stanno saltando per il covid. Contenti?
L’altro dato è che se noi mettessimo le micro, le piccole e le medie insieme faremmo circa il 99% della forza lavoro. Vuol dire che il Covid sta impattando su quasi tutto il sistema economico italiano.
Allora pensiamo, prima di andare sui social a dire “se usciamo dall’Euro c’è l’Argentina”: eccola qua l’Argentina! Ma che cosa vi serve di più? Se usciamo dall’euro andiamo in povertà? E questa che cos’è?“