La trappola costruita ad arte per impedire la rivolta: fa parte del progetto di chi comanda veramente

Affinché la gente povera non possa ribellarsi sono necessarie due condizioni: non sapere contro chi ribellarsi e far vivere le persone in un regime di terrore, di precarietà fisica e dell’anima.

Quanto alla prima condizione, questa è realizzata con sovrastrutture, come per esempio l’Unione monetaria europea. Unica condizione di unità, come si è detto. Tu puoi facilmente ribellarti al tuo sindaco, se le strade della tua città non sono asfaltate. E puoi non rieleggerlo. In maniera meno facile puoi ribellarti al tuo deputato, che probabilmente ti sarà paracadutato dall’alto, con riforme che allontanano il popolo dalla politica e avvicinano le lobbies. Ma certamente, non potrai prendertela con il tuo Governo quando ti dirà la frase: “lo vuole l’Europa”.

Avere allontanato la gente dalla politica è il disegno di quelli che comandano. Odiare la politica, odiare gli uomini politici, è coscientemente o incoscientemente un filone di pensiero pilotato. Pilotato da chi? Da chi ha l’interesse a che le Repubbliche parlamentari spariscano dalla faccia della Terra. Vedete, i Parlamenti democratici hanno un grande limite, quello di consentire al verduriere di parlare con il professore.

Questa è stata la critica vera fatta da un professore alcuni mesi fa alla parlamentare Meloni. E’ stato derubricato quel fenomeno come un fatto di sessismo, il sessismo non c’entrava nulla. Lì c’entrava il classismo, cioè il fatto che non sia giusto che a governare i Paesi siano i popoli, ma soltanto delle presunte élite: professori universitari, potenti di varia natura o persone che si ritengono più intelligenti e sagge. Questo è il dramma. E costruire un’Unione europea lontana, dove le decisioni vengono prese da quelli che sanno presumibilmente il nostro bene, porta il Governo a dire “lo ha voluto l’Europa”. E questo è il trucco sociologico che viene sistematicamente applicato dalle dittature del pensiero e poi anche del denaro.

Malvezzi​ Quotidiani, pillole di economia umanistica con Valerio Malvezzi