Quali voci si sono levate in ambito morale e religioso a sostenere i diritti del milione dei poveri creati dalla pandemia da Covid in Italia? Quale autorevole autorità, religiosa o morale, ha tuonato contro le chiusure delle attività aziendali che hanno privato centinaia di migliaia di famiglie italiane del pane sulla tavola, per ragioni sanitarie? Non entro nella discussione medica, ma pongo una questione morale con una semplice e inevasa domanda: perché le autorità morali e religiose non hanno detto nulla sulla nullità dell’aiuto pubblico, finora, a chi ha perso il lavoro? Sia esso lavoratore dipendente, indipendente, autonomo o piccolo imprenditore.
Questa è la mia pillola di oggi e ovviamente prendo delle posizioni antipatiche, di parte, perché sono un uomo di parte. Solo un imbecille non sa da che parte stare. Io sto dalla parte dell’Italia. Di quella che lavora, che cerca un lavoro, dei disoccupati, di quelli che vorrebbero lavorare ma non possono o degli imprenditori che sarebbero disponibili a lavorare ma che sono costretti a chiudere.
Non mi sentirete mai dire una parola sulle mascherine, sul distanziamento o sulle regole sanitarie. Non sono nelle mie competenze. Non sono un medico, ma vedo molti medici che parlano di economia a sproposito. La mia domanda è molto semplice e la rifaccio: ma perché non ho sentito voci morali o religiose porre la domanda “ma è giusto creare un milione di poveri in Italia in più da quando c’è il Covid?”
Ma com’è possibile questo silenzio assordante sulla povertà? E sull’aumento della povertà in Italia? Non spetta certo a me, che sono tutto tranne che un santo. Ma vedo molti santi che sui social mi danno lezione di morale, beati loro, io sono un peccatore invece. Ma non sento un dibattito che dica “Cosa facciamo per impedire la povertà in Italia?”
E non ditemi che la strada è quella vergogna del reddito di cittadinanza, che è un modo per parcheggiare la gente sul divano. Soprattutto i giovani, il 43% di disoccupazione giovanile senza futuro. Perché poi fate delle norme, come quella del Ministro Brunetta, che vorrebbe accedere alla pubblica amministrazione solo per titoli e non per esame.
Cosa facciamo per evitare la disoccupazione in Italia? Per evitare l’ingiustizia, la povertà? Queste sono le battaglie che mi interessano. Non quelle ideologiche, di genere, di parte. L’ingiustizia sociale, la povertà, il non avere più il cibo sulla tavola per me è la questione numero uno. Le altre, un minuto dopo. Prima diamo da mangiare alla gente. Questa è la mia opinione.
Malvezzi Quotidiani, pillole di economia umanistica con il Prof. Valerio Malvezzi