Ddl Zan: legge da “bloccare” secondo il Vaticano. Con una nota formale inviata nei giorni scorsi al Governo italiano, pubblicata oggi dal Corriere della Sera che ha fatto scoppiare la miccia delle polemiche, la Santa Sede avrebbe chiesto una modifica del disegno normativo contro l’omotransfobia. La proposta che porta il nome del deputato del Partito Democratico Alessandro Zan è attualmente incardinata in commissione Giustizia del Senato dopo essere stata approvata dalla Camera.

I lavori parlamentari già resi complicati dall’ostruzionismo fatto dalle forze di centrodestra, ora potrebbero subire una brusca frenata a causa della mossa della Chiesa. Una presa di posizione dura e un richiamo al Concordato steso nel 1929 con lo Stato italiano, il quale verrebbe violato dalla promulgazione della Legge. Nella nota consegnata da monsignor Gallagher si evidenzia che “alcuni contenuti della proposta legislativa in esame presso il Senato riducono la libertà garantita alla Chiesa cattolica dall’articolo 2, commi 1 e 3 dell’accordo di revisione del Concordato”.

Potrebbe essere l’intervento che farà saltare il banco nel dibattito sulla Legge Zan? Lo esclude, categorica, la senatrice Monica Cirinnà che ai microfoni di Stefano Molinari ha dichiarato come “dopo l’intervento del Vaticano ci sia maggior volontà di andare avanti”.

Ecco l’intervento dell’On. Cirinnà a Lavori in Corso.

“Devo essere sincera: non me lo aspettavo, ma mi fa comunque riflettere molto. La Santa Sede evidentemente sente la necessità di pronunciarsi in modo così duro, mi stupisce che lo faccia su una legge che protegge le persone dalla discriminazione e dalla violenza. Non dovrebbe aver paura nessuno di una legge del genere. Siamo di fronte a una presa di posizione molto netta in una materia che al momento è affidata al Parlamento. Quindi è una forma inedita di intensità senza precedenti nella storia della Repubblica.

Le parole del segretario Letta sono state strumentalizzate. Il segretario Letta questa mattina alle 11.00 era in Senato e ha detto testualmente ‘non abbiamo visto nessun atto, nessuna carta, quindi per noi il testo Zan non si tocca e si va avanti.

Vedremo nei prossimi giorni cosa accadrà. Alla fine noi abbiamo a che fare con un Papa che ha molto scomodato alcuni prelati della curia, essendo un Papa dialogante, un Papa accogliente. Mi viene da dire che un Papa così non mette una zeppa dentro un altro Stato sovrano quale è lo Stato italiano.

Non è una legge bavaglio, è una legge che punisce l’istigazione alla violenza e ai crimini d’odio. Se tu non istighi, ma esprimi tranquillamente la tua opinione, nessuno ti farà nulla.

Io penso che dopo l’intervento del Vaticano ci sia maggior volontà di andare avanti. Dopodiché, come dico sempre, l’aula è il luogo della battaglia politica. Usciamo dalla Commissione, andiamo in aula, andiamo in battaglia. Si può vincere o morire in battaglia, ma almeno i cittadini italiani sapranno come ci siamo comportati in quell’aula. È giusto che i cittadini sappiano. È giusto che la politica la smetta di scappare”.