Oggi dedicherò una breve pillola al Dott. De Donno perché sono ancora troppo sconvolto per la sua tragica scomparsa. Una notizia che mi ha stravolto dal punto di vista umano perché De Donno bastava guardarlo negli occhi per capire la sua purezza, umanità, la sua sincerità. E vi assicuro che non sono frasi di circostanza: chi fa il mio mestiere impara a capire da uno sguardo se potersi fidare o meno di una persona e al Dottor De Donno avrei affidato la mia vita, sapendo di averla messa in buone mani soltanto guardandolo negli occhi. Come è accaduto con i 58 pazienti terminali che lui ha salvato.
Sono sconvolto anche dal punto di vista professionale perché quelli come me hanno molto in comune con De Donno, pur facendo mestieri diversi è evidente che siamo schierati dalla medesima parte della trincea. E, al di là del fatto che si sia davvero suicidato o che lo abbiano ucciso (chissà), ora è troppo presto per azzardare una ipotesi e forse non lo sapremo mai. La sua tragica fine dimostra il prezzo enorme che può essere costretto a pagare chi combatte dalla parte del popolo, mettendo in discussione gli interessi dei grandi cartelli e questo è davvero sconfortante.
Stanotte ho pianto tanto, per lui, per me. Ho pianto per quelli come lui, per tutti coloro che lottano per migliorare questo mondo e ho pianto per un popolo a cui hanno davvero dichiarato una guerra spietata.
Voglio ricordare, prima di concludere, solo qualche frase del dottore, poi mi sono ripromesso da domani di scrivere una lettera e indirizzarla proprio a De Donno, per provare a trasmettere agli italiani che lo conoscevano meno chi fosse questo dottore di campagna, questo eroe senza mantello.
La frase che mi piace di più? “La terapia con il plasma costa poco, funziona benissimo, non fa miliardari e io sono un medico di campagna, non un azionista di Big Pharma. I miei colleghi – dice De Donno – non rispettano più il giuramento di Ippocrate ma pare abbiano fatto un giuramento da ‘ippocriti’. C’è tanta ipocrisia e sono infuriato perché siamo in mano a scienziati prezzolati”.
Questo ha dichiarato recentemente, per poi aggiungere: “Ho due rimpianti: dovevo iniziare ad alzare la voce prima e in maniera più energica. Il mio era un dovere civico. Se tutto continua a restare in mano a questi scienziati prezzolati non si va da nessuna parte. Quando parlo a un congresso, la prima slide che proietto riguarda il conflitto di interessi. Io non ne ho, non ne ho mai avuti. Mi piacerebbe che i medici che vanno in tv facessero lo stesso”.
Adesso De Donno stava lavorando a un progetto per una clinica interamente dedicata a curare i pazienti col plasma. Non glielo avrebbero mai permesso e gli hanno reso insostenibile questa vita, fino a farlo crollare.
Ciao Dottore. Eroe.
E grazie per tutto quello che hai provato a fare per noi. Scusa, scusa, scusa.
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