C’è una distinzione tra le piccole banche o banche locali e le grandi banche o banche sistemiche. Mentre le piccole banche hanno la necessità di vivere in simbiosi con il territorio, e quindi hanno tutto l’interesse economico che le famiglie e soprattutto le imprese di quel territorio producano reddito, le banche multinazionali potrebbero avere interessi divergenti.
Quando i centri di potere e di interesse sono logisticamente e fisicamente molto lontani, come nel caso delle istituzioni bancarie e finanziarie globali, le traversie e le sofferenze del territorio sono nuovamente effetti collaterali dolorosi ma accettabili, negli interessi degli azionisti. Nessuno dei cittadini socialmente massacrati, probabilmente, si recherà con cartelli di protesta sotto le finestre del Consiglio di Amministrazione semplicemente perché non saprà neppure chi sia e dove sia il lontanissimo decisore.
Sto affermando che i centri di potere finanziario sono ormai multinazionali, centri di globalizzazione. Addirittura, nel documento ‘Reviving and Restructuring the Corporate Sector Post-Covid’, firmato anche dal nostro Presidente del Consiglio Mario Draghi a dicembre 2020, si dice che è opportuno che le scelte dolorose in materia finanziaria, per esempio la creative destruction, cioè la distruzione creativa di un sistema economico per trasformarlo nel sistema delle corporate, ovvero nelle grandi imprese delle multinazionali, venga fatto non dal mondo politico ma dalle banche e dalle istituzioni finanziarie. Perché si dice? Perché le istituzioni finanziarie sono meno attaccabili dalle proteste.
È proprio scritto nero su bianco, per tabulas, che il mondo politico potrebbe essere debole nell’attuare questo tipo di politica economica perché evidentemente darebbe origine a una macelleria sociale e le persone macellate, come agnelli sacrificali, potrebbero magari alzare almeno un cartello di protesta, andare a piangere sotto qualche finestra. Ma dove puoi andare a piangere se le decisioni non vengono più prese a Roma, in Parlamento, ma vengono prese dai territori finanziari di Londra, di Dubai o di altre lontanissime parti del mondo?
Malvezzi Quotidiani, pillole di economia umanistica con Valerio Malvezzi