Ennesimo caso di malasanità in Italia, con lo Sportello Legale Sanità pronto a difendere un marito che ha appena perso la giovane moglie di soli 43 anni. La donna, madre di tre figli ancora minorenni, sarebbe scomparsa a causa della negligenza di un medico di base che per ben tre volte l’ha visitata senza però riuscire a capire quale fosse il suo problema: un aneurisma in corso. Solo anti dolorifici sono stati prescritti dal medico, che non ha percepito la reale entità del malessere della paziente.
Quando, dopo otto giorni, il dolore si è reso davvero insopportabile e non accennava a passare, la famiglia ha chiamato il 118 che ha trasportato d’urgenza la donna al Santa Maria Goretti di Latina. Neppure in ospedale, però, si è giunti alla diagnosi: il macchinario che avrebbe dovuto permettere ai medici di sottoporre ad ulteriori esami la donna, era infatti sotto sequestro. La signora è stata infine trasportata a Roma in elicottero ma la situazione era ormai precipitata.
Dura la condanna del direttore Ilario Di Giovambattista: “Avete in mano la vita di una persona. Il mal di testa è una cosa stupida ma può essere delicatissima. Se questo mal di testa persiste, bisogna urgentemente capire. A quei tre bambini la mamma non gliela ridanno. Pensate ad un papà che deve portare avanti una famiglia senza la mamma. Nulla potrà riportare la serenità in quella famiglia. Ma non vi vergognate di avere un macchinario sotto sequestro? E chi lo sequestra, non pensa che dei pazienti possano averne bisogno?”.
Avv. Francesco Barucco: “Facciamo il vaglio con attenzione”
“Il caso ha superato il vaglio che fanno in maniera attenta i medici dello sportello. È deceduta una giovane donna di 43 anni che ha lasciato i 3 figli. È morta per un problema di responsabilità medica, di un medico di base. Sono pochi casi del genere: c’è stata una leggerezza. La signora è andata una prima volta per dei forti mal di testa che aveva da 2-3 giorni. Dopo averla visitata le ha prescritto anti dolorifici. Questi dolori non diminuivano, è tornata dal medico dopo due giorni e nuovamente le ha dato anti dolorifici. Dopo 54 ore il medico è andato a casa della signora e anche in questo caso non ha riscontrato nulla, cambiandole solo antidolorifico. Continuava a stare a casa male fino a quando hanno chiamato il 118 che ha riscontrato una situazione in fase avanzata, portandola al Santa Maria Goretti di Latina”.
Avv. Valentina Fabbri: “La tempestività è fondamentale”
“Dovermi immedesimare in questa situazione è stato semplice: anche io sono madre e ipotizzando di trovarmi in questa situazione non sarebbe facile. Nella sfortuna di aver incontrato un medico non competente, la signora ha avuto anche la sfortuna di entrare in un ospedale dove c’era un macchinario che non funzionava perché sotto sequestro. Aveva un aneurisma che, se trattato in tempo, avrebbe portato alla sopravvivenza. La tempestività è fondamentale. È stata poi trasportata in elicottero in un ospedale romano ma la situazione non si poteva più salvare”.