Svelato il dato terribile sui nostri figli: sono condannati e sanno già il triste futuro che li attende

Leggiamo su La Stampa di Torino che ben il 51% dei diciottenni è contrario all’idea di fare un figlio. “Chiedeteci tutto ma non di fare figli”: così titola il quotidiano sabaudo. Se tuttavia dovessimo ingegnarci a trovare un titolo differente, allora non vi è dubbio che potrebbe essere appropriato il seguente titolo: la peggio gioventù. Anche se invero, va detto, larga parte della responsabilità è legata a questa società oscena del precariato, delle aspettative calanti e ultimamente anche del lockdown a singhiozzo.

In sostanza, a determinare questa situazione non è soltanto il palese nichilismo dei giovani. Certo vi è anche la componente del nichilismo, non deve essere trascurata. Valori, speranze ideali, idealità emancipativa: tutto ciò è evaporato e ha lasciato spazio all’ospite più inquietante, il nichilismo. Accanto a ciò, e indissolubilmente connesso con ciò, vi è anche il tema della obiettiva oscenità della civiltà merciforme di cui siamo nostro malgrado abitatori. Civiltà merciforme che rovescia sui giovani le sue conseguenze più sciagurate e più esiziali.

Le nuove generazioni sono colonizzate dal deserto nichilistico. Sono proiettate in un paesaggio in cui trionfa il nulla, costellato di insensatezza e di asimmetrie, di sfruttamento e di futuro desertificato, di eterno presente, e di un groviglio di passioni tristi che spaziano dalla disperazione al terrore, dal disincanto alla rassegnazione. Come si fa in effetti a voler mettere al mondo dei figli in un tempo come il nostro? Quale idea di speranza, quale sogno può animare la vita di un giovane d’oggi, che sa già di essere cresciuto per l’umiliazione del precariato e dello sfruttamento? Che dire poi dei lockdown, con i quali da più di un anno ormai viene letteralmente distrutta e funestata la socialità delle nuove generazioni, condannate a una vita che non è più una vita e che sempre più si configura come una prigionia inqualificabile.

Il fatto che non si facciano più figli, e che soprattutto consapevolmente non li si voglia più fare, è la prova più tragica del fatto che la speranza non sussiste più, che i nostri figli sono condannati e sanno di esserlo. La condanna oltretutto sta anche nel fatto che vengono fatte ricadere su di loro colpe che non sono loro. Insomma, dietro la volontà di non mettere più al mondo figli, vi è il più grande j’accuse delle nuove generazioni contro questa società ogni giorno più oscena, ogni giorno più disumana.

RadioAttività, lampi del pensiero con Diego Fusaro